Il centro storico di Campobasso è per conformazione orografica poco adatto a sopportare il traffico veicolare e per questo motivo soggetto a limitazioni che tuttavia poi portano come conseguenza la creazione di ingorghi a ridosso del borgo antico o nelle traverse limitrofe. Via Palombo è un budello tra il centro storico e il cuore della città interessato dalla presenza di piccole attività commerciali, ma importante per la vita dei residenti. Come si sa le norme anti-Covid hanno determinato la possibilità per i locali della ristorazione o somministrazione di alimenti e bevande di usufruire di spazi all’aperto, più che in passato, proprio in considerazione delle precedenti forti limitazioni nell’esercizio dell’attività.
Di recente è stata concessa licenza per la fruizione di spazi all’aperto ad un locale nello ‘slargo’ di Via Palombo, a seguito di regolare licenza SUAP per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande; ma gli spazi ristretti hanno richiesto ulteriori limitazioni al traffico, compreso quello per i residenti. Così con ordinanza del dirigente dell’Area di Polizia locale è stato disposto su quel tratto di strada il divieto di sosta e di transito h24 (con eccezione dei mezzi di soccorso, del carico e scarico merci e quelli a servizio delle persone con ridotta capacità di deambulazione).
Ora è successo che questa serie di divieti, posti per permettere il regolare esercizio all’aperto dell’attività commerciale, sia stata in seguito pensata anche in considerazione del rischio derivante dal passaggio di automezzi a ridosso dei tavolini. Il concetto è giusto ma pare che la misura stia creando difficoltà anche ai mezzi autorizzati al passaggio; i furgoni addetti al carico e scarico merci a servizio proprio delle attività commerciali, ad esempio, arrivati alla fine della strada visto ‘l’imbuto’ che si crea ( ed anche la presenza a centro strada del divieto) non possono scendere per immettersi su via Marconi e sono più o meno costretti a fare retromarcia per uscire da Via Palombo. Questa situazione non è esattamente meno rischiosa per eventuali pedoni che si trovassero ad attraversare la strada mentre il furgone è in retromarcia.
Segnaliamo il fatto alle autorità comunali nella speranza che si trovi una soluzione tale da garantire l’attività ‘open’ all’esercente l’attività di ristorazione e nel contempo si salvaguardi l’incolumità delle persone di passaggio su quel tratto di strada.
(sm)
