Campobasso/ Taglio delle corse al Terminal, la protesta del Movimento 5 Stelle

E’ ancora ‘caldo’ il ‘caso’ del taglio delle corse di trasporto urbano a Campobasso, con la soppressione di quelle che dal Terminal portano verso il centro e l’ospedale; sull’argomento sono intervenuti in mattinata i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Roberto Gravina e Simone Cretella. L’avvocato campobassano dice chiaramente la sua sulla questione.

Nel 2016 già era stato paventato un taglio chilometrico; non ricordo più neanche quante riunioni di Commissione sono state tenute per discutere del Piano di area vasta. La Regione, per efficientare i servizi, opera i tagli secondo criteri stabiliti e la ratio è che bisogna garantire la stessa qualità, o anche migliore, con un costo minore; il Comune, che sapeva ciò, intanto dorme”. Gravina ha insistito sulla sequela di rinnovi di convenzione in favore della Seac e sui ritardi del bando che dovrebbe sancire chi sarà il futuro gestore del trasporto urbano in città, “ma la Regione- aggiunge – deve aiutare il Comune, almeno in questa fase di emergenza, per la quota-Terminal”.

La soluzione non è certo semplice, ma ci sono alcuni punti certi: una legge regionale impone di fare la gara per non vedersi bloccare i contributi pubblici ed una delibera del 2017 dice di gestire in proprio il servizio di trasporto pubblico. Nel mentre la pubblicazione della gara europea è bloccata da rilievi e dal presunto mancato rispetto delle direttive su alcuni punti della gara e vi sono delle questioni irrisolte (ad esempio non si sa quali mezzi siano della Seac e quali ottenuti con contributi pubblici e quindi eventualmente cedibili al vincitore della gara nel caso in cui non fosse la stessa Seac). Insomma le incongruenze ci sono eccome in questo contrastato rapporto tra Comune e gestore del servizio; sono emerse proprio in conferenza stampa.

La gara è bloccata: la Seac ha vinto tutti i ricorsi contro gli affidamenti provvisori del servizio- dice ancora Gravina – e il Comune continua ad operare con affidamenti diretti; se si fossero attivate le procedure per tempo, il gestore avrebbe dovuto efficientare flotta e servizio. Adesso ci troviamo con il taglio alle corse da e per il Terminal e verso l’ospedale, che è un problema grave e di portata regionale, visto che interessa un pendolarismo che nel capoluogo di regione registra numeri importanti; inoltre aumenterà il trasporto privato a scapito di quello pubblico, in una città che ha già problemi di traffico evidenti”.

Ancora da Gravina una notizia nuova: il Comune ha deciso di appaltare lavori per la creazione di un secondo sovrappasso pedonale, oltre quello eternamente in costruzione tra via Mazzini ed il Terminal; sarà un gemello del primo con il quale si collegherà partendo dall’altro lato di Tangenziale, quindi da via Vico. Il consigliere comunale ha parlato di spreco di risorse.

Costerà 1.400.000 euro, che invece si sarebbero potuti spendere per attivare il Terminal, realizzando i servizi utili anche a creare introiti per il Comune da destinare proprio al miglioramento della viabilità, soprattutto in quella zona. L’opera non serve, sarebbe stato meglio riorganizzare gli attraversamenti pedonali, orientandoli nell’area dove una ditta privata sta costruendo un nuovo palazzo, portando la gente in sicurezza verso il sovrappasso che già si sta realizzando. Il fallimento del Comune sulla mobilità cittadina è totale – continua Gravina – chiediamo che l’amministrazione controlli la gestione dei trasporti, mentre la Regione deve aiutare il Comune a coprire la quota Terminal, a patto che lo stesso dia il suo contributo alla soluzione del problema”.

Politico l’intervento di Simone Cretella. “Il bilancio del Comune sulla politica dei trasporti è uguale a zero e i proclami di sindaco, giunta e maggioranza sono caduti nel vuoto. Il Terminal è chiuso, il bando è in proroga e l’utenza è disorientata per i disservizi. La Seac ha un monopolio di fatto e utilizza il “ricatto” dei tagli dei posti di lavoro e sui servizi. Il Comune ha perso il controllo pubblico sul servizio che è inefficiente e questo è certamente un fallimento politico dell’amministrazione cittadina”.

Stefano Manocchio

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