Nella giornata del 2 febbraio a Campobasso il personale della Stazione dei Carabinieri ha dato esecuzione ad una misura cautelare personale – emessa dal GIP del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica – consistente nel divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. La misura è stata applicata ad un soggetto gravemente indiziato del reato di atti persecutori, in danno di una donna del posto con la quale non vi era un rapporto di reciproca conoscenza.
La condotta persecutoria dell’uomo si è evoluta attraverso svariati episodi nei quali la donna riscontrava la continua presenza dello stesso nei pressi dei luoghi abitualmente frequentati, sul posto di lavoro, nei tragitti quotidianamente percorsi e perfino durante i riti religiosi.
Gli ossessivi pedinamenti e le improvvise apparizioni del soggetto, nel quale la donna si imbatteva sistematicamente, le hanno determinato uno stato d’ansia e di paura, costringendola ad adottare particolari precauzioni, mutare le proprie abitudini, la propria dimora fino, in una specifica occasione, a barricarsi all’interno del luogo di lavoro.
La vicenda in questione rappresenta e conferma una tipologia delittuosa, sempre più diffusa negli ultimi anni, il cui contrasto costituisce uno dei principali obiettivi della Procura di Campobasso al fine di prevenire la degenerazione del fenomeno nei più gravi reati di genere.