Campobasso/ Salvare gli alberi di Villa dei Cannoni

Le nevicate di questi giorni a Campobasso, sulla cui portata (anche su quella!) i giudizi, soprattutto politici, sono stati discordanti, hanno generato danni alla vegetazione, alberi piegati e rami caduti. Siamo ben lontani dai, purtroppo ‘famosi’, trecento alberi caduti nel corso di una nevicata che tutti ricordano come ‘epica’ di anni addietro; comunque anche questa ha avuto il suo impatto negativo.

Ci sono fenomeni che si verificano e sui quali l’intervento umano può poco e questo ne è uno; è vero che la cura degli alberi li rafforza e può arginare il problema, o almeno ridurlo, ma fino ad un certo punto, perché le nevicate naturalmente piegano e o spezzano rami, anche nelle rigogliose foreste, solo che in quel caso se ne accorgono in pochi, mentre nel centro urbano l’impatto emotivo è notevole.

Quando gli alberi danneggiati sono in pieno centro l’effetto è certamente quasi ridondante; quelli della Villa dei Cannoni, ad esempio sono particolarmente ‘attenzionati’ dall’opinione pubblica, perché evocano in tanti ricordi soprattutto giovanili, ma anche per una serie di eventi, spesso spiacevoli del passato; ad esempio più volte negli anni andati sono stati addirittura abbattuti alberi secolari, sempre per il cattivo stato di salute in cui versavano o per le abbondanti nevicate, ma in qualche caso forse con eccessivo zelo.

In gran numero vennero sradicati, ad esempio, quando furono effettuati i lavori di pavimentazione della villa stessa, suscitando un mare di polemiche; l’operazione, sinceramente ancora a distanza di tanto tempo convince poco nelle motivazioni e rimane il dubbio che agendo preventivamente si sarebbero potute salvare alcune essenze arboree. Quando poi ad essere abbattuti sono quelli secolari, il groppo alla gola è inevitabile.

E’, quindi, con una nota di dispiacere che ho visto rami spezzati tra quelli rimanenti nella bella villa centrale. La speranza è che il danno non sia irreversibile e che si intervenga subito per salvare e curare, soprattutto quelli ‘importanti’.

(s.m.)

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