Campobasso/ Elezioni comunali, è il momento dei ricorsi

di Stefano Manocchio

Chi pensava che il cosiddetto ‘caso Varra’ avrebbe segnato la linea di demarcazione invalicabile per stabilire definitivamente i poteri di rappresentanza in Molise evidentemente adesso dovrà ricredersi, almeno teoricamente. Al centrosinistra campobassano non basta aver messo in atto l’operazione che di fatto gli ha dato la maggioranza in Consiglio comunale, nonostante l’esito elettorale avesse stabilito il contrario al primo turno delle amministrative cittadine.

Pare che ieri la coalizione abbia depositato il ricorso al TAR Molise per una diversa interpretazione della legge elettorale rispetto a quanto stabilito dalla competente commissione in Tribunale, la quale ha assegnato 17 consiglieri al centro destra e 15 al centro sinistra, oltre al sindaco Marialuisa Forte. Numeri che sono cambiati con il doppio cambio di casacca di Giovanni Varra e Antonio Madonna, portando il totale dei consiglieri del centro sinistra a 18 e, quindi, in maggioranza. L’avvocato Piero Neri anche a nome dei firmatari del ricorso sosterrebbe la tesi in base alla quale all’aggregazione di centro sinistra spetterebbero 20 consiglieri ed al centro destra 12, dopo l’assegnazione del premio di maggioranza a seguito della vittoria al turno di ballottaggio di Marialuisa Forte rispetto ad Aldo De Benedittis.

L’ipotesi, in caso di pronunciamento favorevole da parte del TAR Molise, taglierebbe fuori dalla maggioranza anche i consiglieri eletti nelle fila del Cantiere Civico, stante l’assenza di apparentamento vero e proprio sostituito da un accordo politico-istituzionale e andrebbe a creare ancora una maggioranza diversa in Consiglio comunale. Gli avvocati in ambo le coalizioni abbondano e non è un mistero per nessuno che poi gli ispiratori politici del ricorso, oltre a Neri, siano ancora altri due legali, cioè Roberto Ruta e Alessandra Salvatore. Avvocati in prima linea anche nel Cantiere Civico, che annovera tra i suoi leader Pino Ruta e Massimo Romano, così come avvocato è Aldo De Benedittis del centro destra.

Tutta questa rappresentanza legale impegnata in politica porta adesso a fare una considerazione su quello che avverrebbe proprio a livello di strategia politica in caso di accoglienza o meno da parte dei giudici amministrativi dell’ipotetico ricorso elettorale. Si può dire che il tentativo di ribaltare ulteriormente l’esito delle urne potrebbe essere un boomerang per il centro sinistra, visto che in caso di sconfitta in sede legale s’incrinerebbe in via definitiva il rapporto con l’aggregazione terzo polista, mentre in caso di vittoria il centro sinistra stesso si ‘libererebbe’ del peso dei tre assessori ‘ceduti’ proprio alla coalizione di Pino Ruta e Massimo Romano.

La domanda a questo punto è: se il centro sinistra è già maggioranza a Palazzo San Giorgio perché andare avanti sulla strada del ricorso? Il dibattito è aperto e nel polo progressista più di qualcuno non condivide questa sorta di incontentabile voglia di potere e rappresentanza, che poi sarebbe ingestibile.

E’ stato presentato anche il ricorso del centro destra, nel quale si chiederebbe, una volta effettuata l’istruttoria e chiarita la legittimità della coalizione moderata ad essere vincitrice delle elezioni, la correzione delle operazioni errate e la conseguente elezione di Aldo De Benedittis a sindaco oppure, in estrema ratio e nel caso in cui ne ricorressero le condizioni, l’annullamento e conseguente ripetizione della tornata elettorale per le comunali di Campobasso.

Alla base ci sarebbero contestazioni sulle risultanze nei verbali di scrutinio e, in via subordinata, la presunta illegittimità nella raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione di alcune liste avversarie.

Si tratta di aspettare poche ore per saperlo.

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