Uno dei problemi che sembra interessare la città di Campobasso è quello della raccolta differenziata, oramai applicata in diverse zone della città, ad esclusione, però, di quelle del centro e del rione Vazzieri, importanti e popolose, quindi di un certo rilievo per il risultato finale. Da quelle parti i bidoni dell’umido sono stati ritirati da tempo e da tempo umido e indifferenziato vengono, di conseguenza, conferiti nei bidoni del secondo, cosa che non è bella a vedere e neanche utile alla raccolta dei rifiuti.
Chi vive a Campobasso da tempo avrà contezza di come i cittadini siano negli anni diventati irrispettosi delle buone regole nello smaltimento dei rifiuti; spazzatura gettata ‘a casaccio’, suppellettili ed elettrodomestici abbandonati vicino ai bidoni, quando sarebbe ecologico, civile ed utile conferirli negli spazi della Sea. Insomma un’escalation di maleducazione che diventa una macchia sull’immagine di una città che per altri versi invece segna buoni livelli di civiltà. Ma non è solo colpa dei campobassani: nelle zone dove la raccolta ‘porta a porta’ ancora non è attuata arrivano frotte di persone, provenienti anche dai paesi limitrofi della cinta cittadina, che scaricano ogni genere di rifiuto, soprattutto nell’indifferenziato. Insomma il Molise esiste ma è in prevalenza cafone.
Ci vuole un controllo stringente da parte dell’amministrazione civica e ben vengano multe, sanzioni o anche l’aumento della tassa sui rifiuti, ma veicolati dove non si conferiscono i rifiuti e verso i trasgressori.
L’augurio è che il 2020 sia più ‘green’ e che la maleducazione sia limitata o venga punita.
Stefano Manocchio
Campobasso/ ‘Problema’ rifiuti, servono misure di controllo
Commenti Facebook