Ancora il ‘caso’ della pista ciclabile di Campobasso, o meglio il suo utilizzo, a porre questioni e dubbi. Abbiamo visto come nel lungo tracciato si alternino esempi di soluzioni tutto sommato accettabili (vedi Viale Manzoni, dove il problema è l’aumentato afflusso di traffico, ma nel complesso i lavori hanno un senso) ad altre discutibili (leggi incrocio tra Corso Bucci e Viale Elena, dove i ciclisti potrebbero ‘tagliare la strada’ agli automobilisti), ad altre quasi incomprensibili (vedi semaforo di Via Principe di Piemonte, dove gli autobus lambiscono pericolosamente la corsia centrale proprio per evitare di passare sulla ciclabile). Riproponiamo oggi ancora un caso da rivedere, che abbiamo documentato recandoci sul posto.
Stamattina sono stati installati altri elementi di separazione in gomma a delimitare la pista ciclabile nel tratto che va dalla sommità di Viale Manzoni al vecchio campo sportivo Romagnoli; orbene, se nel tratto in salita non si vedono criticità, ugualmente non si può dire nella zona di fronte il campo sportivo.
In particolare nella curva la corsia, già di per sé non larghissima, si restringe ulteriormente, al punto da far apparire difficile per il ciclista superarla senza rischiare di lambire o i cordoli in gomma o il muretto sul lato destro. Il fatto è che la curva è a gomito, poco adatta alle manovre in bici di per sé e adesso ulteriormente ristretta dai separatori in gomma; ad occhio la manovra sembra difficile, a meno di fermarsi completamente e procedere con la bici a braccetto, ma anche così non è agevole.
E’ vero che essendo la strada a doppia corsia oggetto di un traffico intenso per buona parte della giornata, peraltro generato da auto provenienti da direzioni diverse, sarebbe difficile ipotizzare una pista ciclabile più larga; ma probabilmente si potrebbe pensare ad elementi di separazione meno ingombranti.
Rigiriamo il quesito alla struttura comunale competente in materia.
(s.m.)