Campobasso/ Pioggia di milioni sul trasporto urbano

di Stefano Manocchio

E’ una questione non da poco, anche sul piano economico, quella dell’ottimizzazione del trasporto urbano in Molise; un servizio certamente oneroso per le casse dei maggiori comuni del Molise, a cui dovrebbe fare riscontro una gestione altrettanto efficiente. Sappiamo che di recente la Regione Molise ha assegnato ai Comuni di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino fondi per complessivi 11 milioni di euro, o giù di lì; si tratta di finanziamenti ministeriali per l’acquisto di automezzi innovativi ad alimentazione alternativa per il trasporto pubblico locale. Ne beneficeranno le concessionarie del trasporto pubblico urbano, quindi, la ‘Sati’ di Campobasso, ‘Aesernia servizio urbano’ di Isernia, ‘Lancieri’ di Larino e ‘Gtm’ di Termoli. A Campobasso la concessione del trasporto cittadino alla Sati è di fresca nomina, se così si può dire, dopo una pluridecennale gestione in mano alla Seac prorogata continuamente. E’ del capoluogo di regione che parleremo oggi.

Non si può negare nelle specifico anche un aspetto ‘politico’ della vicenda, visto che in ambiente Cinque Stelle ci si è accreditati continuamente la soluzione della vicenda con il nuovo bando per il TPL; particolarmente attivo l’ex-Sindaco, Roberto Gravina, che ebbe a dire, all’indomani dell’aggiudicazione della gara d’appalto: “oggi, per la prima volta nella sua storia, Campobasso aggiudica il bando del TPL con l’ambizione di dotare la nostra città di servizi innovativi e di qualità in uno degli ambiti comunali più importanti per i servizi cittadini, quello della mobilità sostenibile”. Rapporti che non sono sembrati proprio idilliaci con la Seac durante tutta la legislatura; ma non è di questo che vogliamo parlare, come non entriamo nel merito della gara per la nuova concessione del servizio (intanto è bene precisare che il nuovo contratto prevede  il servizio assegnato per la durata di nove anni), perché non è la notizia di stretto interesse, quanto piuttosto quella della novità dell’ipotizzato proliferare di autobus elettrici e delle modifiche che ora saranno necessarie.

Il Comune di Campobasso si era dotato già in precedenza di sei automezzi di moderna concezione, elettrici, da alimentarsi con il nuovo impianto di ricarica installato nella zona industriale. Già su questo argomento si era sollevato qualche dubbio, visto che detto impianto, prevedendo solo due centraline non sarebbe poi adeguato a soddisfare tutta la dotazione di autobus elettrici campobassana; altri hanno notato infatti che al fianco dei nuovi mezzi bianchi e modernissimi circolano alcuni anche alla vista sicuramente obsoleti e non molto ben messi anche come carrozzeria.

La speranza è che ora con la nuova dotazione finanziaria in capo alla Sati (oltre 2.500.000 euro per i nuovi automezzi ed un importo non molto distante per la concessione del servizio urbano), si risolvano anche i problemi di ‘ricarica’ .

I finanziamenti ci sono, la gara è stata bandita ed assolta (anche se ci sarebbero ricorsi) e gli autobus nuovi ora arriveranno: non ci sono più ‘scuse’ tecniche, né ‘politiche’ per giustificare ulteriori ritardi.

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