Per alcuni è uno ‘sport’, per altri una curiosità, per altri ancora un elemento di disturbo: ma immancabilmente, a Campobasso, ad alcuni mesi dalla tornata elettorale per le comunali parte il gossip sulle eventuali candidature. Alcuni nomi sono iniziati a circolare nelle settimane scorse, tra smentite e silenzio: Alessandro Pascale, Salvatore Colagiovanni, Alberto Tramontano, Stefano Ramundo e, soprattutto, Francesco Pilone, anche se di questi solo l’esponente centrista sembra voler lavorare per aggregare un’area politica, nel caso in specie il centro moderato e non a caso da più parti viene considerato ‘papabile’.
Nel turbinio di candidature, che saranno di volta in volta in ascesa o discesa, quello che manca è una motivazione che vada oltre gli interessi di una sola parte politica in assenza di una logica di condivisione; voglio dire che i nomi stanno uscendo a macchia di leopardo e sono portati avanti alla rinfusa ma non sembrerebbero venir fuori da riunioni specifiche o logiche di aggregazione note. Solo per fare un esempio, in questo caso nel centro sinistra: Antonio Battista sarebbe ricandidato alle prime battute, perché l’uscente viene inizialmente sempre riproposto e Michele Durante quasi ‘ad esclusione’, perché da quella parte politica non ci sarebbero poi tante alternative, ma nessuno dei due nomi è venuto fuori da un ragionamento collettivo condiviso da tutte le sigle ‘rosse’, anche perché queste al momento non si sa quali siano, fatta eccezione per il PD e qualche civica.
Si sente dire che il centro destra avrà dieci liste, il centro sinistra sei; di certo il Movimento Cinque Stelle viaggerà da solo, visto che la consuetudine finora ha premiato, almeno a livello parlamentare. Restando nella logica dei ragionamenti, sta per prendere corpo l’idea di una candidatura al femminile e, come di solito avviene dalle nostre parti, la proposta di una parte viene immediatamente copiata dall’altra; quindi sia centro destra che centro sinistra vorrebbero la sindaca piuttosto che il sindaco.
E i nomi? Non nasconde le sue aspirazioni in tal senso Marialaura Cancellario, ‘pasionaria’ del Consiglio comunale, che però sconta l’appartenenza ad una sigla politica non proprio radicata in città, come debole è di conseguenza anche il marchio che ha alle spalle lo stesso Pilone. Dall’altra parte circola il nome di Alessandra Salvatore, che ha un handicap politico ancor maggiore, essendo espressione di una sigla che si è scissa dal PD e che quindi ha scarsa rappresentanza politica sul territorio regionale, pur essendo l’assessore comunale da sempre in linea con la politica del sindaco uscente. Sembra essere nell’ombra il nome dell’amica-antagonista di sempre della Salvatore, Bibiana Chierchia, che pure del PD dovrebbe essere espressione.
Vuoi vedere che alla fine il ‘silenzio’ dell’interessata diventerà assenso?
Stefano Manocchio