Il valore e l’importanza delle ordinaze comunali si misura con la possibilità di farle rispettare; partendo da questo assunto si può dire che quella sul divieto di utilizzare ‘botti’ a Capodanno a Campobasso non ha funzionato. Ieri notte paradossalmente non si sono molto visti i fuochi di sola luce, quelli ‘legali’ ma hanno proliferato quelli vietati. Alcune strade cittadine si sono trasformate in percorso di guerra per i poveri automobilisti in transito, anche se va detto che il paragone con gli anni passati è improponibile, visto che dall’inizio della crisi economica l’usanza in città si è drasticamente ridotta.
Perché un atto impositivo del sindaco è stato così abbondantemente ignorato? Forse perché la ‘minaccia’ di una punizione non è stata ritenuta credibile. Chi avrebbe dovuto sanzionare i trasgressori? I vigili urbani avrebbero dovuto affrontare il clima di guerra per certificare il lancio di petardi dai terrazzi, andare nei condomini e comminare le multe? Tutto paradossale; infatti i botti ci sono stati, eccome, mentre le multe non ci sono state. Rientra tutto negli atti di civiltà, ma inutili, fatti solo per accontentare il sentore di una parte della popolazione, sapendo di non ottenere risultati.
L’ordinanza è stata tardiva, i botti erano già stati venduti ed essendo legali nessuno avrebbe potuto sequestrali. Insomma un provvedimento più o meno di facciata, che lascia il tempo che trova. Ma tant’è, anche questa à Campobasso.
Stefano Manocchio