di Stefano Manocchio
Uno dei temi importanti che la nuova amministrazione di Campobasso sarà chiamata ad affrontare sarà certamente quello dell’edilizia scolastica ed in generale dei lavori pubblici. La neo sindaca Marialuisa Forte dovrà dare seguito a quanto è stato fatto nella seconda parte della legislatura appena passata a Palazzo San Giorgio con un quasi contestuale avvio di più di un cantiere; adesso dalla zona dei Vazzieri al quartiere Cep ci sono vari edifici scolastici in costruzione; e tanti altri se ne dovranno vedere, ad iniziare dal progetto della nuova scuola D’Ovidio.
Proprio quest’ultimo progetto è stato uno degli argomenti oggetto di discussione politica durante l’ultima campagna elettorale, soprattutto per la decisione dell’amministrazione penta stellata di alloggiare gli alunni in una scuola ponte a Selva Piana fino alla fine dei lavori o almeno durante parte di questi. Vanno aggiunti i lavori per il Centro sociale e culturale nell’area dell’ex-Macello e ancora è previsto l’abbattimento e rigenerazione urbana dell’area della scuola Nino Guerrizio (dove sorgerà un ufficio pubblico). E’ vero che si tratta di cantieri messi in opera in un periodo determinato della legislatura, quello finale, ma adesso avranno continuità con le altre opere già programmate.
Veniamo al punto. Campobasso sarà beneficiaria di importanti finanziamenti, che potrebbero sostanziarsi in oltre cento milioni di euro con i fondi del PNRR e solo il già citato progetto della D’Ovidio, con annesso ampio parcheggio sotterraneo e collegamento alla Tangeziale, comporterà investimenti per 21 milioni di euro. C’è poi il nodo dell’area dell’ex-Romagnoli con le due tesi contrastanti: quella del centro sinistra che vuole tutto ad area di verde attrezzato ed eventualmente parcheggio, mentre il centro destra insiste per il palazzo della Regione con area residuale per verde attrezzato e parcheggi.
E ancora: in campagna elettorale il presidente Roberti ha promesso il cosiddetto Pala Eventi, un palazzetto dello sport modulare per ospitare anche grandi concerti e capienza tra i quattromila e i cinquemila posti. Resta poi da capire che fine farà l’ex-scuola di Via Kennedy, al centro di varie ipotesi negli anni, dalla dismissione e vendita a privati fino alla nuova destinazione d’uso scolastica, ma di fatto al momento solo un rudere in pieno centro, al pari dell’ex-Roxy.
Insomma grandi opere per garantire le quali serve compattezza politica in Consiglio comunale e unità d’intenti: ma le premesse non sono delle migliori.