Campobasso/La vita e l’opera di Bartolomeo Terzano tra arte del traforo e attenzioni per la città

Il 25 agosto 1823, a Campobasso, nasceva Bartolomeo Terzano, destinato a diventare da adulto uno dei maggiori esponenti dell’arte tutta campobassana dell’acciaio traforato, ancora oggi conosciuto e apprezzato dai collezionisti di tutto il mondo.

Il 25 agosto 2023, alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze del Circolo Sannitico di Campobasso, il dott. Vittorio Mancini – a 200 anni dalla nascita dell’artefice – racconterà ai presenti non solo la carriera artistica dell’eccellente artigiano, ma anche la vicenda umana di quello che fu uno dei protagonisti di punta della vita campobassana nei primi 30 anni dopo l’Unità d’Italia.

L’Amministrazione Comunale di Campobasso, in particolare nella persona dell’Assessore alla Cultura (e ora Sindaco) Paola Felice, ha volentieri e prontamente accolto la proposta di mettere a disposizione i locali del Circolo Sannitico per la celebrazione del Bicentenario di Bartolomeo Terzano. Tale disponibilità ha reso possibile anche l’allestimento di una mostra fotograficodocumentaria – curata dallo stesso Vittorio Mancini col padre Vincenzo – che sarà inaugurata in occasione della conferenza del 25 agosto e rimarrà poi visitabile tutti i pomeriggi nei giorni a seguire fino al 1° settembre 2023 compreso.

Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore Paola Felice, il Dr. Bartolomeo (“Leo”) Terzano, discendente diretto e omonimo del noto artigiano, porterà ai presenti il saluto della famiglia e riferirà come ha recuperato, alcuni anni fa, anche grazie alle ricerche condotte dai Mancini, uno dei migliori set realizzati dal grande traforatore: il servizio da barba e capelli destinato all’Imperatore francese Napoleone III su commissione del Re d’Italia Vittorio Emanuele II.

Vittorio Mancini poi – che ha dedicato molti anni di ricerche alla tematica dell’acciaio traforato – ricostruirà, tappa dopo tappa, la carriera di Terzano e parlerà, parallelamente, dell’impegno dello stesso artigiano come cittadino esemplare.

«Un Bicentenario è un’occasione da non perdere per ricordare e celebrare una persona fuori dal comune» – ha dichiarato Vittorio Mancini – «a maggior ragione nel caso di Terzano, poiché è giusto far conoscere ai campobassani di oggi non solo le sue capacità artistiche ma anche le tante e importanti iniziative da lui promosse o sostenute soprattutto a tutela della classe operaia del capoluogo, nonché di poveri e bisognosi oppure di vittime di disastri e calamità».

«Non è un caso» – conclude Mancini – «se in occasione dei suoi funerali tutta la città si fermò per porgergli l’ultimo riconoscente saluto».

Durante la conferenza sarà possibile visionare dal vivo alcuni manufatti realizzati da Terzano, nonché alcune delle medaglie di merito da lui conseguite in occasione delle tante Esposizioni in Italia e in Europa alle quali partecipò sempre da protagonista di primo piano.

La mostra fotografico-documentaria allestita a corredo dell’evento consentirà, anche nei giorni successivi, di ‘raccontare’ ai visitatori la bravura di Bartolomeo Terzano e il suo essere intimamente, profondamente campobassano come scrissero di lui sui giornali dell’epoca con una felice espressione, riutilizzata oggi per la celebrazione del suo bicentenario.

Altre informazioni su Bartolomeo Terzano:

· Nel 1859 apre la sua attività, inizialmente insieme al congiunto Domenico Venditti

· Nel 1861, a Firenze, incontra per la prima volta il Re Vittorio Emanuele II, al quale dona alcuni suoi oggetti

· Prepara oggetti per ben tre Esposizioni Universali: Londra 1862, Parigi 1867 e Vienna 1873 (in quest’ultimo caso conseguendo anche un premio)

· Negli anni partecipa a numerose esposizioni in Italia. Tra queste: Firenze 1861, Caserta 1864, Padova 1869, Torino e Milano 1871, Torino 1884,, facendo incetta di premi e riconoscimenti

· In altre occasioni ha ricevuto medaglie o attestati di benemerenza – come quelli del Comune di Firenze nel 1865, di Milano nel 1866 o del Papa Pio IX nel 1867 – quali forme di ringraziamento per i bellissimi oggetti da lui donati

· È citato anche nell’Enciclopedia Dantesca di Giuseppe Jacopo Ferrazzi per via di forbici traforate da lui realizzate col ritratto di dante Alighieri e donate al municipio di Firenze

· È stato 5 volte consigliere comunale, membro del Direttivo delle Società Operaie di Campobasso, membro della Congrega di carità, sostenitore della nascita di una Banca Popolare Cooperativa per sconfiggere l’usura

· Muore a Campobasso il 1° agosto 1887. In occasione dei funerali la città si ferma e i giornali parlano di “sventura irreparabile per Campobasso”.

Informazioni sui curatori dell’iniziativa:

Vincenzo e Vittorio Mancini si occupano da anni di ricerche sull’acciaio traforato e sono coautori del volume Forte e Gentile. La tradizione dell’acciaio traforato a Campobasso (Palladino Editore, 2013).

Vincenzo – classe 1942 – documenta da oltre 40 anni la produzione degli artefici del capoluogo attraverso le sue fotografie.

Vittorio – classe 1971 – conduce ricerche documentarie e cerca di tener viva l’attenzione sul tema, sia attraverso conferenze e convegni, che mediante pubblicazione di saggi e articoli. Suoi sono per esempio i ‘ricordi’ di Giuseppe Lanza (2017) e di Nicola Mastropietro (2023) pubblicati sulla stampa locale in occasione dei rispettivi Cinquantesimi dalla morte, oppure il saggio La nobile arte del traforo apparso nel 2020 nella prima uscita della Guida del Molise di GuideSlow.

In diverse circostanze ha fatto da consulente in materia come quando, per esempio, è stato contattato dalle Redazioni di Geo&Geo della Rai o dalla curatrice del programma Passion Italy dell’American Public Television, in occasione della realizzazione di servizi dedicati all’acciaio traforato.

Commenti Facebook