La premessa dell’argomento è un nostro articolo del mese di giugno scorso: “Ci sono questioni che all’apparenza sembrano essere facilmente risolvibili e, al contrario, si dimostrano incomprensibilmente irrisolte. A Campobasso si trascina da mesi il ‘caso’ delle fioriere di Piazza Municipio, che di norma neanche dovrebbe essere annotato nelle cronache locali e che invece nel capoluogo di regione sembra essere diventato il problema dei problemi, anche perché, a dispetto dei proclami, è ancora irrisolto”. Bene, passando a lato del famoso ‘gezebo’ nella centralissima piazza cittadina ‘campaggiano’ (si fa per dire) due di quelle fioriere-panchine, completamente vuote, sporche, abbandonate all’incuria generale.
Il Comune aveva rassicurato circa lavori di miglioramento importanti e di fatto è intervenuto su alcune aiuole; la zona dinanzi il Comune è stata migliorata (non vogliamo ironizzare sui motivi), mentre inspiegabilmente tutta quella sul fronte principale del Corso è lasciata così com’era, tra terreno arso, assenza di verde, in alcuni casi ringhiere piegate o divelte. Il progetto prevedeva il , ‘potenziamento’ del verde presente nella aiuole, anche con l’installazione di essenze arboree e piante colorate e profumate; al momento di ciò non si vede niente, dalle piante, all’irrigazione, ai fiori e le fioriere-panchine campeggiano nella loro attuale bruttezza nel cuore della città.
Ora non sappiamo quale possa essere il problema a mettere del terriccio e alcuni fiori nelle strutture abbandonate; mediamente basterebbe una disposizione, poi si dovrebbe acquistare il materiale e le attrezzature, chiamare gli operai comunali e provvedere al tutto. Non per buttare le mani avanti, diciamo subito che una pseudo motivazione dagli ambienti politici, in via informale, è arrivata: le fioriere a lato del gazebo sono provvisorie e dovranno tornare nella collocazione originaria, salvo ignorare quando questo avverrà perché il gazebo sembra essere ben collocato nella villa cittadina e a giudicare dall’afflusso di clienti è anche produttivo per il bar che l’ha installato e che presumibilmente continuerà a pagare l’occupazione suolo al Comune. Quindi quello che non si è fatto finora probabilmente non si farà domani.
Il ‘caso’ delle fioriere è emblematico di un’attività che a palazzo San Giorgio è completamente incagliata, caratterizzata da una calma piatta, troppo calma e soprattutto troppo piatta. Non si muove foglia perché i malumori nella maggioranza sono tanti e con l’approssimarsi delle elezioni comunali si alimenteranno ulteriormente.
Quello delle fioriere non sarà il problema dei problemi per Battista e la squadra di assessori comunali; ma se neanche quello si riesce a risolvere vuol dire che il futuro è grigio. Non solo il loro, ma soprattutto quello della città.
Stefano Manocchio