Potrà sembrare una fissazione personale, ma non mi stancherò mai di segnalare i comportamenti di degrado che oramai stanno ‘avviluppando’ la città di Campobasso creando una spirale di maleducazione, che sta diventando consuetudine, peraltro accettata passivamente dalla gran parte dei cittadini. Nel tempo, in verità qualcuno ha iniziato a reagire, creando anche pagine Facebook, che sembrerebbero offensive nella descrizione (nota quella dal titolo ‘Campobasso fa schifo’), ma che in realtà non vogliono colpire la città, quanto piuttosto i comportamenti cafoni dei cittadini. Come direbbero i migliori analisti ai loro pazienti: “cominciamo dalla fine”. L’epilogo del discorso, almeno per quanto mi riguarda, potrebbe essere individuato in una precisa segnalazione che un amico ‘facebookiano’ ha fatto sul social, pubblicando una foto (che non ho voluto ‘rubare’ senza chiedere il permesso) in cui si vede un grande divano, neanche tanto malconcio, ‘troneggiare’ lungo la scalinata del centro storico del capoluogo di regione, con un commento tanto simpatico quanto sarcastico: “artigiani della qualità”. E’ la sintesi di quello che da anni avviene in città: televisori vicino ai bidoni, gomme di autovetture ai cigli delle strade anche a ridosso del centro, materassi e reti di letti ovunque. Un campionario della stupidità cittadina e la strafottenza di chi non vuole neanche prendersi la briga di telefonare alla Sea per il ritiro o, in alternativa per risparmiare, di conferire le frattaglie d’arredamento personalmente nella zona di S. Maria de Foras, dove personale apposito è stato istruito allo sopo. Da campobassano ‘verace’ sono indignato e disgustato di come sia peggiorata la città; ma questa volta la colpa non è della politica o degli ‘altri’, semplicemente del ciarpame mentale che sta invadendo quella che un tempo era non a caso definita ‘città giardino’. Spero che arrivino finalmente queste benedette telecamere di sicurezza non solo per difenderci da ipotetiche bande di delinquenti, ma anche per punire quei cittadini (termine esagerato in questo caso) che inquinano senza senso e senza rispetto per gli altri e casomai gridano allo scandalo se un marciapiede è rotto. Parafrasando un bel libro di un noto scrittore nazionale concludo dicendo che a Campobasso diventa sempre più evidente la prevalenza del cafone.
Stefano Manocchio