Verrò meno questa volta alla regola della forma impersonale negli articoli, per aggiungere alla notizia un ricordo personale.
Credo che sia un atto non solo giusto, ma doveroso, l’intitolazione dell’Incubatore delle Imprese dell’Economia Sociale e Solidale di via Monsignor Bologna a Campobasso al compianto Antonio Di Lallo, che ho conosciuto e stimato lungamente per il suo impegno nel lavoro, la dedizione alle tante iniziative e progetti di sviluppo del Molise, l’attenzione alle problematiche occupazionali delle nuove generazioni.
Antonio (seconda ‘trasgressione’ giornalistica, ma lo conoscevo bene e tra noi c’era massimo rispetto) si confidava spesso con me e non di rado manifestava sconforto per gli ostacoli che la burocrazia ‘imponeva’ ai tanti suoi progetti; di contro manifestava, con il suo sorriso discreto, la gioia quando invece la progettazione riusciva ‘nonostante tutto’ a fare il suo corso e a creare lavoro.
Abbiamo avuto una visione simile, quasi ‘senile’ dei fatti della politica, perché in fondo da un certo punto in poi l’abbiamo vissuta rimanendo alla finestra, anche se lui ha avuto una lunga attività amministrativa e poi un ruolo in un ente che aveva rapporti quotidiani proprio con le istituzioni politiche e amministrative.
Per quanto detto plaudo all’iniziativa, che si terrà si terrà domenica 13 giugno e che è stata possibile grazie all’impegno dell’associazione “Solidea – amici di Antonio Di Lallo” che l’ha fortemente voluta.
Associazione che, tra l’altro, organizza il bando di concorso per il conferimento di tre borse di studio e che è rivolto ai giovani fino a 35 anni di età.
Antonio avrebbe approvato ed in una iniziativa del genere ci si sarebbe gettato a capo fitto, senza lesinare duro lavoro anche nelle ore notturne, come era solito fare.
E questo è uno dei tanti ricordi che mi piace conservare di lui.
(ste.man.)