Tutto parte dalla denuncia di un cittadino campobassano che si accorge di strani prelievi effettuati sul conto corrente bancario cointestato con il proprio figlio, effettuati durante il periodo di ricovero di quest’ultimo presso una struttura sanitaria.
Così sono scattate le indagini da parte degli uomini del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise, i quali hanno da subito stretto il “cerchio” attorno all’indagato, un infermiere che presta servizio presso la medesima struttura di ricovero della vittima, acquisendo tutti gli elementi idonei a ricostruire l’accaduto. Ciò che ha destato maggiori sospetti è stato il fatto che un’ automobile, di marca e modello rispondete a quella in proprietà dell’infermiere, era stata vista, da alcune persone, parcheggiare su una via adiacente uno sportello bancomat, poco prima che lo stesso iniziasse il suo turno lavorativo. Benché non si conoscesse, nella sua completezza, la targa del mezzo, una lieve ammaccatura presente sull’auto ha consentito agli Agenti, attraverso appostamenti mirati, di risalire compiutamente all’autore del gesto criminale.
In conseguenza di quanto accertato, l’infermiere è stato denunciato per furto aggravato, avendo commesso il fatto al fine di utilizzare illecitamente la carta di credito rubata e cagionato un danno di rilevante entità al paziente affidato alle sue cure. Lo stesso rischia la condanna ad una pena superiore ad un anno di reclusione e fino ad un massimo di cinque oltreché una multa fino a 1.500 euro.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, anche in base alle direttive del Questore della Provincia di Campobasso, continuerà ad effettuare serrati controlli volti a prevenire reati di specifica competenza, con particolare riguardo alle frodi informatiche ed all’indebito utilizzo di carte di credito.