di Stefano Manocchio
Le incompiute a Campobasso sono tali anche perché risentono delle diatribe e delle indecisioni che la politica stancamente ci ripropone periodicamente. A conferma della nostra tesi, ripetiamo le tappe dei disguidi della burocrazia su un caso specifico e noto, cioè la creazione di un polo scolastico nella ex-scuola elementare ‘Salvo d’Acquisto’ di Via Kennedy a Campobasso.
Il plesso è chiuso se non andiamo errati dal 2010, per problemi di staticità delle strutture e mancato adeguamento alle norme antisismiche ed è stato fatto oggetto di proposte che a distanza di anni non hanno trovato ancora attuazione. All’inizio si parlò di un priojet financing con una nota impresa cittadina, che sarebbe rientrato in una logica di recupero edilizio più ampia. Dopo alcuni anni di silenzi, l’Amministrazione comunale di Campobasso, a guida PD, annunciò un Piano per le scuole prestigioso, che si ricollegava al noto piano “Sistema scuole sicure, città, mobilità cittadina” del 07 novembre 2011 ed era già allora in attuazione con anni di ritardo sulla normale programmazione. Tra le ipotesi figurava anche il plesso scolastico da realizzare con i finanziamenti della vendita delle ex-elementari di Via Kennedy e del capannone di Via D’Amato.
Agli inizi del 2017, l’allora presidente del Consiglio comunale di Campobasso, Michele Durante intervenne pubblicamente sull’argomento per difendere l’operato dell’amministrazione cittadina guidata da Antonio Battista ed annunciò che il plesso non sarebbe stato abbattuto, ma venduto a prezzi di mercato.
L’ultima tappa di quello che non è stato più realizzato, la conduce l’attuale amministrazione comunale, che vorrebbe attingere idee e finanziamenti da quanto stabilito nel decreto del Ministro dell’istruzione del 2 dicembre 2021, che ha come obiettivo la “costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli asili nido e delle scuole dell’infanzia”. L’idea adesso è quella della realizzazione di un Polo per l’infanzia per bambini da 0 a 6 anni, comprensivo di asilo nido e scuola per l’infanzia, naturalmente attraverso l’abbattimento del plesso obsoleto di via Kennedy e costruzione della nuova struttura. Siamo a fine 2023 e di quel progetto naturalmente non si sa nulla, tranne qualche dichiarazione di circostanza, che lascia il tempo che trova.
In sostanza ad ogni legislatura cambia l’amministrazione comunale e con essa anche l’idea che si ha della sorte dell’ex-scuola di Via Kennedy; mentre la politica gira la ruota o gioca a rimpiattino, il plesso cade nel degrado assoluto e diventa una specie di immondezzaio a cielo aperto, peraltro a ridosso del centro. Abbiamo realizzato un servizio fotografico recandoci sul posto: ogni commento appare superfluo e su di chi sia la colpa negli anni, per quanto scritto sopra, non ci sono dubbi.
Intanto nel 2022 un incendio ha interessato l’archivio dello stabile, dopodiché sono state rimosse suppellettili e materiale potenzialmente infiammabile.
In chiusura una considerazione scontata: da quando la scuola è stata chiusa ad oggi nessuna delle amministrazioni comunali succedutesi sul tema specifico ha fatto bella figura.
Speriamo che questa considerazione li sproni ad un cambio di marcia.