E’ oramai la vera ‘storia infinita’, adesso che anche per la Tangenziale si è arrivati ad una soluzione: il ‘caso’ dell’ex-hotel Roxy è il vero scandalo regionale ed una macchia per la città di Campobasso. Soldi pubblici gettati al vento per ipotizzare la costruzione del palazzo della Regione; ipotesi pervicacemente portata avanti anche quando era chiaro a tuttti che le risorse necessarie non c’erano e non sarebbero mai più arrivate. Un progetto faraonico di cui rimane un elaborato vincitore di concorso ed un immobile-rudere nel centro del capoluogo di regione. Eppure la proposta di costruzione dello stabile regionale sembrava aver trovato utile concretizzazione, dopo l’acquisto del palazzo da un imprenditore privato che da poco lo aveva a sua volta acquisito dalla proprietà di altra ditta. Proprio a questo punto sono sorti i problemi.
L’operazione “ex-Roxy” è più o meno contemporanea con quella che ha portato all’acquisto del palazzo ex-Enel in Via Genova, ora trasformato in sede della Giunta regionale; ma nel caso dell’ex-albergo cittadino tutto è apparso dall’inizio difficile. Il palazzo (in origine hotel Jolly) è stato realizzato quando ancora non era in vigore la recente normativa antisismica e quindi andrebbe adeguato ai nuovi criteri. L’operazione, difficile e costosa, ha fatto ritenere preferibile l’abbattimento e la relativa ricostruzione, che però comporterebbe nuova progettazione e tempi lunghi di realizzazione. Per chiarire la questione è stato affidato uno studio ad una società non molisana; ma le risultanze non sono pubbliche e sull’argomento aleggiano continui silenzi.
Ci sarebbero problemi anche in merito al cambio di destinazione d’uso dell’immobile, che non sarebbe legalmente semplice da ottenere; sarebbe stato già richiesto anni addietro e non concesso. Tutto questo era noto a tecnici e politici anche quando hanno proposto (i primi) e stabilito (i secondi) di andare avanti; noti i problemi strutturali, noti i costi, nota l’assoluta indisponibilità di ulteriori risorse per costruire lo stabile. In parte erano noti anche all’atto dell’acquisto dello stabile Ma quello era il periodo della Regione come principale immobiliarista sul territorio: il palazzo ex-Enel, il palazzo ex-Roxy, il palazzo a Bruxelles, che dei tre è sicuramente la madre di tutti gli sprechi. Il palazzo della regione sarebbe stato giustificato anni ed anni addietro, quando le Regioni funzionavano ed il Molise aveva ancora dati economici tali da giustificarne l’autonomia; adesso, con i problemi economici, occupazionali, infratstrutturali e logistici che ‘travolgono’ il territorio sarebbe ora di rinunciare all’idea.
Che fare, allora? Una sola risposta: abbattere lo stabile per costruire altro, preferibilmente un’area verde o uno stabile di pubblica utilità e di interesse collettivo e non solo politico.
L’ex-Roxy invece resta dov’è: la politica si trincera dietro il suo immobilismo atavico, dannoso per la città e la regione. Se siamo considerati ultimi da tutti ci sarà pure un motivo.
Stefano Manocchio