Ore decisive per la trattativa per il candidato sindaco del centro destra a Campobasso, con la richiesta di soluzione che torna nelle stanze romane, salvo restando che la Lega ha già fatto sapere che il nome di Alberto Tramontano è quello ancora in pista e non vi sono alternative, almeno da parte loro, al punto da far pensare che anche Forza Italia e Fratelli d’Italia non forzeranno più di tanto la mano. Detto questo, bisogna capire cosa farà la cordata di liste centriste, coordinate dall’assessore regionale Vincenzo Niro e che come primo cittadino ha fatto confluire le sue preferenze su Corrado Di Niro; il politico di Baranello aveva fatto capire di essere disposto anche alla rottura con il centro destra, naturalmente limitatamente al Comune di Campobasso, sottolineando la sua leadership elettorale nel capoluogo di regione.
A questo punto Tramontano avrebbe a favore i tre partiti ‘nazionali’ del centro destra, Di Niro due o tre liste tra Popolari, Udc, Prima il Molise e ‘Campobasso del futuro’, mentre resta da capire se a questo nome si aggregheranno Democrazia Popolare e ‘Campobasso al centro’, oppure se proporranno alternative proprie; infine ‘Molise libero’ che nel chiedere il tavolo della coalizione aveva annunciato la possibilità di correre con nome proprio. Insomma tante liste, ma senza obiettivi comuni. Nel centro sinistra le liste sono poche, ma anche in questo caso non mancano le scissioni, ad iniziare da quella già ufficializzata da ‘Io amo Campobasso’ che correrà da sola (o anche collegandosi con qualche altra civica se nascerà nei prossimi giorni) con candidato sindaco Paola Liberanome; ma anche la lista ‘Italia in Comune’ correrà da sola, candidando a sindaco l’attuale consigliere comunale Giuseppe Libertucci. Per il resto, come si sa, confluiranno tutti su Antonio Battista che, con l’aria che tira, almeno garantisce esperienza, quindi è considerato il male minore. Viaggeranno da soli alcuni cespugli della sinistra, ad esempio il Partito Comunista e forse qualche lista civica dell’ultima ora.
Insomma tutti vogliono arrivare alla meta, le elezioni comunali, purché disuniti.
Stefano Manocchio