di Stefano Manocchio
In politica, si sa, non tutto fila liscio come l’olio e niente è mai definitivo fino alla certificazione.
Avviene così che quello che aveva poco fa fatto tirare un sospiro di sollievo necessiti ora ancora di un passaggio prima dell’accredito finale; niente di grave, per carità, era solo un rafforzativo della tesi appena citata.
Avevamo quasi dato per scontato il quadro definitivo delle candidature a sindaco di Campobasso, in vista delle amministrative del mese di giugno prossimo e adesso diciamo che è ‘quasi’ definitivo, perché, se quelle di Marialuisa Forte e Pino Ruta sono oramai messe nero su bianco ed entrambi sono già di fatto in campagna elettorale, quella del centro destra, con la richiesta di Fratelli d’Italia in favore di Quintino Pallante, deve ancora essere portata al tavolo della coalizione.
Il presidente del Consiglio regionale del Molise formalmente non ha ancora accettato la candidatura ed è adesso nei 4 o 5 giorni utili a riflettere, per motivi logici che attengono ad un ipotetico giro di consultazioni con gli alleati del centro destra ed alcuni aspetti pratici attinenti il ‘dopo’ elezioni comunali.
Teoricamente, ma anche di fatto, restano in piedi ancora tutte le altre candidature ipotizzate: Salvatore Colagiovanni per i Popolari per l’Italia, Mimmo Esposito per Forza Italia e Alberto Tramontano per la Lega, anche se in verità sul partito di Salvini pesa il fatto di aver espresso il candidato sindaco del centro destra nell’ultima legislatura, con Maria Domenica D’Alessandro e appare difficile ipotizzare che possa toccare anche questa volta. Un primo tavolo di concertazione ci dovrebbe essere venerdì prossimo, alla presenza tra gli altri del senatore Lotito quale coordinatore regionale di Forza Italia, ma probabilmente non sarà quello definitivo.
Dal gossip traspare che più attivo di tutti sia l’esponente dei Popolari, che non avrebbe ceduto finora di un millimetro sull’ipotesi di candidatura allo scranno più importante a Palazzo San Giorgio; sembra inoltre che i Popolari possano riuscire creare una ‘mini’ coalizione’, visto che avrebbero all’attivo già due liste da mettere sul piatto delle trattative. Non sappiamo se basterà, perché Fratelli d’Italia ha calato l’asso ed è sempre difficile opporre il ‘niet’ alla seconda carica politica amministrativa regionale, sempre ammesso che Pallante accetti in via definitiva l’offerta di candidatura.
Passando al centro sinistra, va detto che superati i malumori iniziali nelle trattative tra i partiti e risolta la situazione con la scelta della candidata a sindaco, il problema resta quello del dissidio con Costruire Democrazia, che poi è stato reiterato a Termoli e che in un certo qual modo fa venire alla mente un parallelismo con quello che succede nel centro sinistra a livello nazionale, dove il campo largo inizia a restringersi sempre più (vedi Basilicata e ancor più Piemonte).
Per il momento è tutto.