di Stefano Manocchio
E’ vero che, soprattutto in politica, finché non c’è la certificazione la notizia non esiste, ma questa volta la strada che porta alla candidatura del centro destra per il futuro sindaco di Campobasso sembrerebbe essere stata tracciata. Aldo De Benedittis torna in campo dopo che la sua nomination era stata ‘sospesa’ perché non unanimemente accettata al tavolo regionale della coalizione.
Siamo sempre nel campo dei ‘si dice’ e forse la decisione, ammesso che sia veramente questa, è in un certo senso accelerata dopo l’uscita pubblica dell’esponente dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni, anche lui tra i papabili per lo scranno più prestigioso a Palazzo San Giorgio. Lo stesso ha organizzato una conferenza stampa per lamentare i forti ritardi nella decisione da parte del tavolo di centro destra, con il rischio ipotetico che alla lunga questi possano avere effetti negativi anche in termini elettorali.
Colagiovanni chiede alla coalizione di fare un nome, di individuare una volta e per tutte l’eventuale candidato e di mettere da parte le beghe che finora hanno impedito l’accordo politico. Il consigliere comunale ha parlato a nome della mini coalizione che si starebbe creando, pare composta da tre liste e capitanata appunto dai Popolari per l’Italia, dicendo che non si può aspettare oltre, perché bisogna raccogliere le firme, stilare il programma elettorale, raccogliere i nominativi dei candidati alla carica di consigliere comunale nelle liste dei rispettivi partiti; mancano una ventina di giorni per tutti questi adempimenti ed è veramente poco tempo.
Colagiovanni non considera chiusa la partita e si considera ancora in corsa per l’ascesa al vertice di Palazzo San Giorgio, ma attende di sapere comunque il nome del candidato prescelto per poi decidere il da farsi. Non ne fa una battaglia personale, né i Popolari per l’Italia mirano a creare problemi o scissioni nel centro destra; ma se nel giro di 48 ore non uscirà il nome del ‘prescelto’, non nega di correre da solo, sempre con le tre liste d’appoggio. Il tono del suo discorso è comunque dialogante e l’interessato ha dimostrato di non volere ‘parteggiare’ per una scissione; ma è il momento di mettere i personalismi da parte e trovare subito la soluzione. E’ parso di capire che Colagiovanni non avrebbe problemi con Aldo De Benedittis nel caso in cui fosse proprio l’avvocato l’uomo destinato a concorrere per il centro destra nella ‘contesa’ che porterà all’elezione del prossimo sindaco di Campobasso.
Ma come si è arrivati all’ipotesi- De Benedittis?
Il nome dell’avvocato campobassano sarebbe stato fatto direttamente dal presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, per fare uscire la coalizione fuori dalle secche in cui si era incagliata; da subito, però, è stato posto il quesito sulla sua appartenenza politica, visto che De Benedittis potrebbe essere considerato in quota a Forza Italia, data la precedente candidatura alle regionali. Quel partito già rivendica la candidatura a sindaco di Termoli e quindi non può replicare a Campobasso.
A porre il veto sul nome nei giorni scorsi sarebbe stata la Lega e non sappiamo se questo diniego sia tutt’ora in corso e se si sia tornati sul nome di De Benedittis per la reiterata volontà di Roberti di considerarlo persona in grado di fare sintesi per arrivare all’unità decisionale in merito.
Il tempo passa e, come pure ha ricordato lo stesso Clolagiovanni, la coalizione non può ripetere l’errore di una tardiva designazione, come cinque anni fa, quando la ‘D’Alessandro venne incaricata dal centro destra a ridosso della presentazione delle liste; da molti ancora adesso quei tentennamenti eccessivi prima di decidere sono riconosciuti come una delle cause della sconfitta del centro destra, che poi portò al monocolore dei Cinque Stelle.
Seguiremo gli sviluppi della situazione.