di Stefano Manocchio
Domani è un giorno decisivo per la coalizione di centro destra molisana, con riferimento alle prossime elezioni amministrative a Campobasso; il comitato regionale di Fratelli d’Italia sarà chiamato a riunirsi e formulare la propria proposta, che poi dovrebbe tradursi nella richiesta di candidatura alla carica di sindaco per un proprio esponente.
Come noto in pole position è il presidente del Consiglio Regionale del Molise, Quintino Pallante ed in seconda battuta altri quattro nomi che si alternano nel calcolo delle possibilità. Vediamo innanzitutto come si sarebbe arrivati alla scelta testé citata.
Sembra che l’idea di candidare un’alta carica istituzionale regionale sia scaturita dalla necessità di reggere l’urto della coalizione opposta, che è riuscita a confermare l’abbinata ‘giallorossa’ delle regionali e che però non si avvarrà dell’appoggio di Costruire Democrazia, che oramai è soggetto autonomo e sembra tenere a rimarcarlo.
Sarebbe stato un punto preciso, da parte dello stato maggiore della aggregazione ‘azzurra’, compreso il presidente della Giunta Regionale, di chiedere la candidatura ad un consigliere regionale espressione del capoluogo di regione oppure elettoralmente forte in esso. Si erano fatti i nomi di Nicola Cavaliere, Quintino Pallante e secondo alcuni anche di Vincenzo Niro, ( e in maniera più velata anche di Gianluca Cefaratti e Massimo Sabusco) ma alla fine di questa rosa di nomi è rimasto in piedi solo quello di Pallante, mentre non sarebbe stata formulata ipotesi per gli altri esponenti del capoluogo non rappresentati nei partiti maggiori.
Se Pallante dovesse accettare (dicono che stia riflettendo sul da farsi proprio in queste ore), lo ‘scontro’ a tre, con Marialuisa Forte e Pino Ruta, sarebbe certamente di spessore e se dovesse rifiutare, si tornerà su altri quattro nomi: Fausto Parente, Francesco Pilone, Stefano Maggiani e Nicola Cefaratti. Con il quarto rientrato in zona Cesarini al posto di Rodolfo Cocozza che sembrerebbe non intenzionato a provare la sfida.
Non resta che attendere.