di Stefano Manocchio
La grande corsa al nome per il momento è terminata, per esigenze prioritarie. Non si deciderà nulla nei prossimi giorni per quanto riguarda le ‘nomination’ a sindaco per le elezioni comunali previste per il mese di Giugno a Campobasso. In arrivo ci sono altre elezioni, quelle per la Provincia di Campobasso, che richiedono altri accordi e trattative e che quindi adesso hanno la priorità.
Ricordiamo infatti che l’elezione dei componenti del Consiglio Provinciale di Campobasso è stata stabilita per il giorno 10 marzo 2024 e le operazioni di voto si svolgeranno nel seggio unico che sarà costituito presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Si tratta, come noto, di elezioni che interessano solo gli amministratori e che si svolgeranno con il sistema del cosiddetto ‘voto ponderato’, che attribuisce un differenziale in voti in base alla popolazione dei vari Comuni sul territorio provinciale. Saranno determinanti le affluenze al voto soprattutto degli esponenti di Campobasso e Termoli.
Queste elezioni hanno data differente rispetto a quelle del Presidente della Provincia di Campobasso, che hanno dato come risultato la vittoria del candidato idealmente riconducibile al centro sinistra, Giuseppe Puchetti.
Se la decisione su Palazzo San Giorgio, per quanto detto, tarderà a venire, non si ferma certo il gossip, che in questi giorni, in mancanza di notizie ha assunto anche toni da ‘fantapolitica’. E’ circolata voce di un interessamento diretto alla carica di primo cittadino da parte di alcune alte cariche politiche molisane, nel caso in cui, nel centro destra, nessuno dei nomi fatti finora dovesse permettere la quadra fra i partiti oppure se sarà Roma a pretendere la candidatura di alto prestigio politico.
Si sono fatti i nomi di Quintino Pallante, Nicola Cavaliere e Vincenzo Niro, che sono tra i consiglieri regionali maggiormente presenti nell’elettorato del capoluogo di regione; ma il politico di Baranello ha fatto intendere che il candidato dei Popolari per l’Italia sarà invece Salvatore Colagiovanni. Forse si tratta solo di voci appunto messe in giro per ‘gestire’ la sosta nelle trattative fino alle provinciali, oppure di nomi ‘provvisori’, che potrebbero diventare definitivi solo nell’ipotesi in cui non si riuscisse a trovare l’accordo sul candidato e venisse appunto richiesto il ‘sacrificio’ elettorale per i rispettivi leader locali di partito.
Alla ripresa ci sarà un grande lavoro di mediazione da mettere in campo: nel centro destra, visto il lungo elenco dei papabili a sindaco e nel centro sinistra, dove è oramai acclarato che si andrà con più di un candidato a sindaco, visto che PD, Cosrtuire Democrazia e Movimento Cinque Stelle hanno nomi e probabilmente anche idee diverse.