di Stefano Manocchio
Generalmente man mano che si avvicina la data delle elezioni, il novero dei papabili nelle posizioni di vertice si assottiglia; a Campobasso, invece, per le prossime elezioni comunali si sta verificando la fattispecie opposta. Era un quadro abbastanza stabile, quello proposto alcune settimane fa soprattutto nel centro sinistra, dove si dava per scontata la nomination a sindaco per un esponente del PD e tutti più o meno allineati. Poi sono iniziati i distinguo ed al momento ci sono almeno due papabili: Alessandra Salvatore (o Giose Trivisonno) per il PD, Pino Ruta per Costruire Democrazia, con il Movimento Cinque Stelle diviso più o meno in parti eguali fra i due.
Ma non basta, perché sembra che Roberto Ruta (quello del PD) abbia già in mente un nome utile a fare l’accordo con Massimo Romano: un esponente della società civile equidistante tra i due partiti ed in grado di evitare la diatriba al primo turno. L’identikit non è molto sviluppato e si sa solo che sarebbe persona nota ed esposta nel mondo del volontariato.
Anche nel centro destra la lista si allunga; eppure è già di suo corposa. L’elenco dice che sono in corsa: Fausto Parente, Francesco Pilone e Stefano Maggiani per Fratelli d’Italia, Salvatore Colagiovanni per i Popolari per l’Italia, invece Forza Italia presenterà la candidatura di Mimmo Esposito e la Lega potrebbe fare il nome di Alberto Tramontano. Ma ecco spuntare un nuovo ‘incomodo’ nel senso più nobile del termine (anche perché si tratta di persona di alto profilo professionale): Rodolfo Cocozza, già dirigente amministrativo al Comune di Campobasso ed ex-direttore dei Vigili del Fuoco nel capoluogo di regione.
Questa tesi in un certo senso spariglierebbe le carte in tavola e creerebbe un problema non di poco conto agli altri candidati, proprio per la sua ampia esperienza amministrativa.
Siamo ancora alle prime schermaglie e il quadro andrà a delinearsi nelle prossime settimane.