di Stefano Manocchio
Alla fine tra le due coalizioni, quella all’apparenza meno coesa è stata più rapida nella decisione; il centro sinistra ha già fatto un passo importante nella scelta del nome a candidato sindaco di Campobasso in vista delle amministrative del mese di Giugno prossimo.
Infatti la coalizione sembra essere compatta sul nome di Umberto Di Lallo, che al momento è proposto ufficialmente dal PD e ora Movimento 5 Stelle, Alternativa Progressista, Socialisti e Comunisti, dovranno avviare la discussione interna per l’accettazione definitiva. Il dirigente scolastico avrà un rivale certo al primo turno nell’avvocato Pino Ruta, candidato alla carica di sindaco in quota a Costruire Democrazia ed eventualmente all’altra lista a questa aggregata, di cui non si sa ancora quasi nulla.
Passando al centro destra, i lavori sono leggermente indietro, ma si pensa che alla fine la coalizione sarà compatta su un solo nome. Non è un segreto per nessuno che ambiscano allo scranno più importante a Palazzo San Giorgio almeno due partiti, mentre altri due stanno aspettando il momento migliore per dire la loro. Nel capoluogo di regione Fratelli d’Italia potrebbe richiedere l’assegnazione della candidatura in virtù della forza elettorale. Il discorso che stanno portando avanti è che vi sia una sottovalutazione della loro consistenza; tanto è vero che, pur essendo il primo partito in regione, non hanno al momento il sindaco di Campobasso, né quello di Isernia o Termoli. Inoltre nel capoluogo di regione sia Salvatore Micone che Quintino Pallante hanno fatto messe di voti e quindi la ‘nomination’ spetterebbe già per questo al partito di Giorgia Meloni.
Analoga richiesta avrebbe fatto Vincenzo Niro per conto dei Popolari per l’Italia; il politico di Baranello gioca tutte le carte sul dato che vede il suo partito in Molise con percentuale di gran lunga maggiore rispetto al dato nazionale. La nostra regione sarebbe una sorta di ‘enclave’ del partito centrista, che rivendica il riconoscimento in favore di Salvatore Colagiovanni. Circola poi nel gossip nostrano una voce in base alla quale ci sarebbe una sorta di accordo in campo tra i Popolari per l’Italia, Noi moderati e UDC, che unirebbero le forze per poi andare a Roma a proporre l’ipotesi di un polo moderato forte per avere ciò che tocca.
Tra le fila di Forza Italia al momento si evita l’argomento e l’impressione è che gli ‘azzurri’ abbiano già spostato il discorso sul tavolo nazionale, dove farebbe valere la sua influenza il senatore Lotito.
La Lega fino a poco tempo fa era considerata più o meno fuori dai giochi, ma il passaggio tra le sue fila dell’eurodeputato Aldo Patriciello ha rimescolato le carte e dato un nuovo ruolo al partito di Matteo Salvini in Molise. La scelta avverrebbe sempre per via monocratica, in questo caso da presentare direttamente ai tavoli nazionali e il candidato potrebbe essere Alberto Tramontano, a meno di una ‘campagna acquisti’ in itinere che farebbe uscire fuori altri nomi.
Tempo ce ne è ancora, ma il termometro politico fa pensare che la decisione non sarà di molto posteriore alle idi di marzo.