di Stefano Manocchio
Alla fine le sollecitazioni arrivate dal basso potrebbero aver generato l’effetto desiderato, cioè un’accelerata nelle trattative. Il centro destra avrebbe in animo di chiudere finalmente la partita per le elezioni comunali a Campobasso, con diverse settimane di ritardo rispetto ai ‘competitor’ e anche a seguito della chiusura delle trattative a Termoli, che come noto hanno portato all’attribuzione della casella al candidato considerato in quota a Forza Italia. Il partito coordinato in regione dal senatore Claudio Lotito, quindi, avrebbe dato l’ok alla rinuncia allo scranno a Palazzo San Giorgio, ma analoga posizione avrebbe assunto anche la maggiore sigla sul territorio locale. Fratelli d’Italia, stante l’impossibilità di recuperare la casella dopo la rinuncia alla candidatura da parte di Quintino Pallante, sarebbe giunto a questa conclusione anche in considerazione di altri due fattori: vediamo quali.
Come da noi ipotizzato, infatti, avrebbe trovato concretezza l’idea da parte della locale dirigenza del partito di spostare l’asse d’interesse più verso le amministrative ad Isernia, anche se queste arriveranno in un arco temporale ampio; la squadra politica pentra sarebbe coesa e ben sponsorizzata e le pressioni per non insistere sul capoluogo regionale sarebbero evidenti.
Ma non solo. Il lungo periodo d’indecisione nella situazione molisana avrebbe spinto i vertici nazionali a rivedere il risiko che determina le attribuzioni delle candidature nella tornata elettorale prossima a livello nazionale: Fratelli d’Italia, quindi, avrebbe deciso che a questo punto Campobasso non sarebbe più strategica ( e forse neanche utile) e avrebbe puntato l’interesse verso altre realtà territoriali.
Quindi rimarrebbero in campo due ipotesi: quella in favore di Salvatore Colagiovanni per i Popolari per l’Italia e quella, a lungo tenuta ferma e poi uscita fuori, in favore della Lega, che nel frattempo avrebbe concentrato le preferenze su Gianluca Cefaratti. Prima del passaggio tra i leghisti dell’europarlamentare Aldo Patriciello questa ipotesi non era stata presa in considerazione; ma adesso la situazione è cambiata, visto che, oltre al suo peso elettorale ‘diretto’, vi sarebbe quello di alcuni amministratori che starebbero guardando con occhio benevolo all’ipotesi del cambio di casacca in favore della Lega. In questo contesto si colloca anche il cosiddetto ‘caso-Cavaliere’, con l’ipotizzato passaggio con il partito di Salvini anche del consigliere regionale campobassano. L’assessore regionale Cefaratti dal canto suo ha dato disponibilità a scendere in campo per le comunali, a patto che la sua candidatura sia condivisa da tutta la coalizione.
A questo punto urge una precisazione. L’interessato è stato eletto alla Regione Molise con una lista civica, che non partecipa al tavolo delle trattative; ma è notoriamente vicino alle posizioni dell’on. Patriciello e non a caso la candidatura è stata formalmente proposta dal segretario regionale della Lega, Michele Marone. Immaginiamo che l’accordo sarà sancito a breve.
Domani, quindi, si potrebbe addirittura ipotizzare la fumata bianca al vertice dei partiti di centro destra e dare fine ad una telenovela poco desiderata da tutti, per passare a sentire finalmente parlare di proposte e progetti per il capoluogo di regione.