di Stefano Manocchio
Volendo usare l’incipit di una nota canzone, si potrebbe dire che era già tutto previsto. Come anche da noi preannunciato, la riunione del tavolo locale del centro destra ha prodotto ancora una volta la fumata nera, almeno per Campobasso. Ieri i partiti si sono presentati ognuno con la propria candidatura a sindaco, ad eccezione di Forza Italia, che ha chiuso la casella su Termoli e, quindi, dovrebbe lasciare campo aperto agli altri nel capoluogo di regione. Questo fatto ha alimentato il gossip oltre misura e previsioni tra le più disparate si stanno susseguendo in queste ore. C’è chi dice che alla fine Fratelli d’Italia sventolerà bandiera bianca, essendo la dirigenza interessata più alle amministrative ad Isernia, anche se queste arriveranno in un arco temporale ampio; la squadra politica pentra sarebbe coesa e ben sponsorizzata e le pressioni per non insistere sul capoluogo regionale sarebbero evidenti.
Il partito ‘Noi moderati’, essendo emanazione più o meno diretta del presidente della Giunta regionale, dovrebbe seguire nel comportamento quello tenuto da Forza Italia. Rimarrebbero alla fine Salvatore Colagiovanni per i Popolari per l’Italia ed addirittura una terna (Gianluca Cefaratti, Massimo Sabusco e Alberto Tramontano) per la Lega. Si era detto all’inizio che il partito di Salvini non avrebbe insistito più di tanto, perché ha avuto quella candidatura già nella scorsa legislatura e difficilmente si replica alle comunali a meno di avere il sindaco uscente: ma il passaggio tra i leghisti dell’europarlamentare Aldo Patriciello, aggiunge forza e sostanza e cambia le carte in tavola, visto che diversi amministratori starebbero guardando con occhio benevolo all’ipotesi del cambio di casacca in favore della Lega eche tra questi figurerebbe anche un politico di peso a livello regionale.
Lunedì si replicherà il tavolo del centro destra e più di qualcuno è pronto a scommettere che la fumata nera diventerà, se non bianca, almeno ‘grigia’, con la decisione entro una decina di giorni, cioè quasi a ridosso della presentazione delle liste.
Non sarebbe un segnale incoraggiante, meglio anticipare.