di Stefano Manocchio
La scadenza dell’approvazione del bilancio alla Regione Molise ha spostato l’asse d’interesse della politica, distraendolo dalle prossime elezioni amministrative ed in particolare dalle comunali di Campobasso.
Nel centro sinistra, la corsa a palazzo San Giorgio dovrebbe vedere un candidato sindaco in quota al PD e giocoforza adesso è da considerare tra i primattori l’ex-senatore Roberto Ruta. Sancito questo, resta da capire come l’interessato preparerà il suo eventuale ritorno nell’agone politico locale, dopo una pausa di riflessione pluriennale, anche se nel suo ‘entourage’ dicono che poi è stato sempre lui, anche in questo periodo, il manovratore dietro le quinte delle logiche e delle alleanze nella zona sinistrorsa.
Come è noto Ruta è stato l’unico in regione ad appoggiare la Schlein nella corsa vincente alla segreteria nazionale del partito ed è giusto che su di lui si accendano i riflettori con riferimento alle comunali di Campobasso.
Ecco i possibili scenari:
Caso a) L’avvocato campobassano ha necessità di consolidare le sue posizioni e preparare il terreno per il ritorno alla carica parlamentare. In questo caso candiderebbe a sindaco di Campobasso Giose Trivisonno, oppure Alessandra Salvatore e quest’ultima in caso di elezione, farebbe entrare Trivisonno alla Regione. Allora è d’uopo domandarsi: perché questo doppio passaggio con tutti i problemi che comporterebbe (surroga in Consiglio regionale, cambio della segreteria particolare del consigliere regionale ecc…)? La motivazione sarebbe nella maggiore forza elettorale che la Salvatore potrebbe esprimere, essendo appunto consigliera regionale.
Caso b) Ruta si candiderebbe direttamente a sindaco di Campobasso, rompendo gli indugi e con la benedizione della segretaria nazionale Schlein: fatto, questo, che toglierebbe forza ad altre ipotesi nel centro sinistra.
Caso c) Ruta candiderebbe sempre uno dei due suoi fedelissimi e starebbe alla finestra per una legislatura, riservandosi la candidatura per la seguente, nella considerazione che cinque anni di governo a guida PD darebbero forza al partito e lo metterebbero in posizione di preminenza dopo il ‘rinvio’.
Tutte e tre le ipotesi non prevedono una variabile importante, che però c’è: un altro nome per la carica di aspirante sindaco di Campobasso, cioè quello dell’avvocato Pino Ruta appartenente alla lista di Costruire Democrazia e sponsorizzato da Massimo Romano. L’avvocato si sta muovendo molto e bene in vista della sua eventuale proposizione; ha aggregato alcuni nomi della società civile e qualche associazione civica, con tendenza alla politica. Inoltre Massimo Romano è uno che non cede facilmente nelle trattative politiche e l’unico nel centro sinistra, con la sua lista, a poter mettere in discussione i piani del Ruta ‘piddino’.
Mancano all’appello i cosiddetti ‘cespugli’ del centrosinistra, ossia quel dedalo di sigle politiche e movimenti, che unite sarebbero anche di una certa consistenza, ma che alle elezioni vanno sempre in formazioni disaggregate. L’ultimo caso a ricordarlo è quello delle ultime regionali, dove sostanzialmente appoggiavano in buona parte la candidatura di Domenico Iannacone alla presidenza; poi PD e Cinque Stelle con un colpo di mano hanno ‘imposto’ agli altri Roberto Gravina, che però non ha centrato l’obiettivo della vittoria.
L’argomento è ‘caldo’: ne riparleremo in seguito.