L’argomento è di quelli forti e anche ‘insolito’ in una campagna elettorale per le amministrative; ma la coalizione di centro sinistra che concorrerà alle prossime elezioni comunali di Campobasso (PD, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, Socialisti, Movimento per l’Equità Territoriale) sul sociale sta puntando molto e parlando di sociale non si può fare a meno di focalizzare l’attenzione sulla povertà, o ‘le’ povertà, come ha precisato uno dei relatori durante l’incontro con la stampa e gli elettori che si è tenuto ieri pomeriggio all’Incubatore sociale nel capoluogo di regione.
A trattare l’argomento la candidata a sindaco Marialuisa Forte e l’on. Oriano Giovannelli del comitato esecutivo di “Alleanza contro la Povertà in Italia”. La Forte ha impostato il suo intervento sulla necessità di potenziare le politiche sociali ed in particolare il contrasto alle povertà; ciò nel solco dei suoi punti programmatici che prevedono interventi economici di sostegno del reddito, aiuto negli acquisti di generi di prima necessità e campagna di sensibilizzazione pubblica sulle problematiche connesse alla povertà, per creare una coscienza collettiva oltre che l’azione solidaristica. Ha insistito sulla necessità di potenziare i finanziamenti con i patti sociali, intervenendo a favore di chi ha difficoltà a lavorare o è in una situazione di evidente disagio, prevedendo una formula che prevede che in futuro ‘restituiscano’ qualcosa al Comune, sotto forma di impegno lavorativo e di pubblica utilità.
L’on. Giovannelli ha usato toni giustamente forti ed una dialettica che non dava spazio ai fronzoli, esprimendo concetti precisi e chiari, criticando chi minimizza sulla portata del problema e quelli che negano che in Italia vi siano milioni di poveri, perché che se così fosse ci sarebbe la gente in strada in stato di rivolta.
“Il povero è spesso anche solo, perché vive con disagio ma anche un senso di vergogna, il suo stato di povertà e non chiede gli aiuti necessari”- ha detto l’on. Giovannelli , che ha anche contestato l’approccio sbagliato e teso a fare differenziazioni sui vari tipi e livelli di povertà.
“La povertà va affrontata tutta – ha detto ancora – senza fare classifiche di gravità e distinzioni”.
(ste.man.)