Campobasso/ Crollo del tetto in Via Gazzani, caos nel traffico cittadino

Sarà il ‘caso’ dei prossimi giorni sulle cronache locali; ma sul crollo della copertura del capannone ex-Sam (o ex-Enel a seconda del periodo storico) a Campobasso, tutto si può fare, tranne che invocare il destino crudele. L’analisi del pregresso la rimandiamo ad altro momento, ma nell’immediato si pone all’attenzione pubblica una domanda: era necessario chiudere al traffico un’area così vasta del centro cittadino?
I campobassani ed i pendolari stamattina hanno potuto sperimentare le prove del caos che si è generato non solo nel centro cittadino, ma anche, o soprattutto, in due strade a scorrimento veloce in ingresso al centro stesso, cioè la zona dei Vazzieri ed il tratto dal ponte di Via Toscana a San Giovanni. Centinaia di auto incolonnate e, nell’orario d’ingresso di uffici pubblici e scuole, il blocco totale del traffico, nonostante la presenza ed il lavoro importante dei vigili urbani. Senza voler sminuire la portata e la gravità della situazione, resta da capire se sia necessaria, per la messa in sicurezza, l’inibizione al traffico di una zona così ampia e soprattutto per quanto tempo; non è razionalmente ipotizzabile un blocco del traffico per settimane, perché il disagio sarebbe insopportabile ed ingiustificato.

Già stamattina, dopo poche ore, si iniziavano e vedere scene di nevrosi, accelerate improvvise dopo la lunga sosta forzata, qualche imprecazione. La situazione non è sostenibile sul lungo periodo: passata l’emergenza si dovrà studiare una formula più ‘leggera’ casomai con l’utilizzo parziale delle corsie esterne del tratto che dal semaforo di Porta Napoli porta verso il centro, con inibizione solo di quella di Via Herculanea che costeggia il capannone. Anche il parcheggio dell’ex-Romagnoli potrebbe essere parzialmente ripristinato, con esclusione della zona a rischio. Chiudere totalmente al traffico anche solo poche centinaia di metri di strada in pieno centro, nella situazione complessa della viabilità cittadina, comporterebbe il perpetrarsi di una situazione francamente insostenibile per gli automobilisti.
Nel caso in cui questa ipotesi non dovesse essere ritenuta praticabile dai responsabili dell’Amministrazione comunale, sarà bene valutare la possibilità di un’inversione del senso di marcia in alcune della strade prospicienti l’immobile crollato; anche in questo caso si genererebbe il caos nei primi giorni, ma subito dopo ci si abituerebbe al nuovo corso viario.
Quello che è da scongiurare assolutamente è l’immobilismo di fronte a tale situazione, perché questo andrebbe a danno della collettività; visti i pregressi il rischio si corre, purtroppo.

Stefano Manocchio

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