Campobasso/ Consiglio comunale: politica ‘nuova’ con metodi vecchi

di Stefano Manocchio

Non inizia nel migliore dei modi la nuova consigliatura comunale a Campobasso. Avevano promesso un vento nuovo nella politica, ma hanno utilizzato subito i metodi vecchi; il salto della quaglia o, peggio ancora, l’inciucio politico. Per mandare in minoranza la maggioranza di centro destra in Consiglio comunale, il polo progressista ha scelto la strada più breve, cioè l’acquisizione di due consiglieri comunali avversari, eleggendone uno a presidente del Consiglio Comunale e sacrificando il candidato inizialmente scelto, cioè Sabino Iafigliola, che probabilmente non sarà particolarmente contento di ciò. Si potrebbe dire che non è niente di nuovo nella politica molisana, a patto di ammettere che in piena Seconda Repubblica si è scelto di utilizzare i metodi della Prima.

Di contro anche il centro destra ha peccato almeno di sufficienza; i responsabili di Fratelli d’Italia e Popolari per l’Italia non sono stati particolarmente lungimiranti nella composizione della lista, almeno in questo caso specifico, visto che due tra i candidati maggiormente votati, alla prima occasione hanno voltato le spalle. Per quanto riguarda la firma del patto di fedeltà a favore di Aldo De Benedittis, personalmente non ho mai dato particolare valore a queste dichiarazioni, che in politica vengono con una certa regolarità disattese. Per il resto la cronaca amministrativa registra la Giunta a sette approntata dalla neo sindaca Marialuisa Forte e già su questo si potrebbe parlare di vincitori e vinti.

Il Cantiere Civico ha avuto quello che aveva chiesto, cioè tre assessori ed il vice sindaco, cambiando in parte la squadra in precedenza annunciata, mentre il PD si è dovuto ridimensionare più del dovuto ed avrà soli due assessori; i Cinque Stelle, sottodimensionati con un posto in giunta, avranno un ruolo molto meno incisivo rispetto alla precedente legislatura e nell’Alleanza Verdi e Sinistra ha prevalso l’area socialista rispetto a quella ambientalista.

Alla fine non c’è’ stata l’anatra zoppa, ma quello che l’ha sostituita, il blitz politico da parte del polo progressista, non è certo meglio e riporta indietro negli anni. Su chi sia stato il regista dell’operazione non vi sono dubbi, visto che il Richelieu del centro sinistra campobassano è sempre lo stesso da diversi anni.

Anche se dal suo punto di vista è stata una vittoria, sarà difficile dire ‘buona la prima’.

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