Campobasso/ Consiglio comunale, nubi all’orizzonte

di Stefano Manocchio

Si è conclusa con una fumata nera la riunione del centro destra che avrebbe dovuto delineare le strategie in vista della convocazione della prima seduta di Consiglio comunale a Campobasso prevista per il 12 luglio. La prima questione da trattare ha riguardato i comportamenti da tenere in vista della nomina del presidente del Consiglio comunale e di seguito le decisioni sulla linea di condotta per i primi mesi della nuova legislatura, governata dalla controparte cioè la sindaca Marialuisa Forte del polo progressista. Coordinati da Aldo De Benedittis e convocati dal presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, i candidati del centro destra eletti a Palazzo San Giorgio non avrebbero espresso una posizione univoca, soprattutto sul secondo punto, tanto da richiedere almeno un’altra riunione di aggiornamento per decedere il da farsi.

Per quanto riguarda il presidente del Consiglio comunale, restano prioritarie le indicazioni in favore di Aldo De Benedittis o Salvatore Colagiovanni, a cui nelle ultime ore si sarebbe aggiunto anche il nome di Giovanni Varra. Tutto rinviato per una navigazione a vista prima del 12 luglio. Passando alla coalizione opposta, proprio nella prima seduta di Consiglio comunale la sindaca renderà nota anche la sua decisione sulla Giunta comunale, che secondo indiscrezioni sarà di quattro o cinque assessori al massimo, in via temporanea, mentre tutte le deleghe rimanenti sarebbero avocate a sé dalla stessa sindaca. Proprio questo tema rischia di creare grattacapi alla neoeletta sindaca, perché già del malumore si registra nella aggregazione politica per un’ipotesi che pare sia spuntata di colpo, come il coniglio dal cappello a cilindro.

Il giudizio negativo aleggerebbe soprattutto nel Cantiere Civico e in particolar modo tra i candidati non eletti facenti parte delle tre sigle partitiche di questa aggregazione. In sostanza i patti erano diversi e i cosiddetti terzo polisti rivendicherebbero da subito i tre assessori concordati con l’accordo istituzionale.

Prime nubi all’orizzonte di questa nuova legislatura politica.

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