Campobasso/ Comunali, dal centro sinistra a…Niro

I tempi per la definizione delle liste per le prossime elezioni comunali di Campobasso sono ancora lontani, ma è già iniziata la cosiddetta ‘guerra di posizionamento’ in vista della ridefinizione delle alleanze che porteranno alle due o tre coalizioni maggiori, mentre, come si sa, il Movimento 5 Stelle viaggerà più o meno da solo o con qualche lista federata ma non alleata, nel senso che non ci sarà logica di coalizione quanto piuttosto un appoggio esterno e senza simbolo da parte di qualche movimento civico.

Il vento, soprattutto dopo le ultime regionali, vira a destra e dalla maggioranza di centro sinistra si sono già spostati alcuni e si apprestano a farlo altri; oltre questo discorso c’è stata una sorta di campagna-acquisti preventiva trasversale ma principalmente orientata ad un rimescolamento delle carte all’interno dello stesso centro destra, o meglio a modificarne gli equilibri interni. Il posto più ambito al momento è quello nelle fila della Lega, atteso che questo partito non pone particolari pregiudiziali all’arrivo di alcuno; non si tratta solo dei passaggi ‘eclatanti’, con Alessandro Pascale ed Alberto Tramontano in testa, ma di una serie di ‘mini salti della quaglia’ di apparati, strutture, entourage che prima hanno votato fedeltà ad Antonio Battista ed alla squadra di governo e adesso stanno preparando i bagagli per l’esodo primaverile alla corte di Salvini ed i suoi.


A destra qualcosa si muove e le truppe cammellate sono già partite. Il primo ad organizzarsi, come al solito, è stato l’assessore Vincenzo Niro, che in tema di campagna acquisti non teme nessuno, forte di una tradizione che da vent’anni lo vede in pista in tutti i livelli istituzionali con una lista che muta ogni volta ed ogni volta garantisce quoziente e rappresentanza. Alla notizia del collegio unico regionale fu il più lesto a spostare gli interessi (e molto) verso Isernia, acquisendo nel proprio partito vari amministratori, con una scelta azzeccata che addirittura gli ha premesso di esprimere due consiglieri regionali e, con la cooptazione dell’assessore con il consigliere, di arrivare al terzo. Il politico di Baranello avrebbe messo sullo scacchiere tre-quattro pedine per le comunali del capoluogo di regione e vari piccoli altri potentati politici provenienti in larga parte dalla maggioranza di governo; l’ex- assessore Salvatore Colagiovanni, Francesco Sanginario e Pietro Montanaro sono la testa d’ariete di una squadra più ampia e a loro si aggiungeranno adesso i nomi delle quote rosa, sempre pescando sia tra gli amministratori comunali che tra persone in vista della società civile.


Gli indirizzi emersi all’ultimo tavolo del centro destra fanno pensare ad un sindaco da scegliere tra chi è poco coinvolto partiticamente e al contrario chi ha fatto sempre opposizione in coerenza di appartenenza, cioè nel centro destra. Vedremo l’identikit a quale nome (provvisorio) portetrà nelle prossime settimane.

Stefano Manocchio

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