Sembrerebbe che la situazione interna all’Istituto camerale del capoluogo non sia per niente rosea…anzi! E le motivazioni alla base di tale scenario poco idilliaco sono diverse, ma tutte concatenate tra loro e riconducibili ad un unico problema: i soldi. Come noto, infatti, il Premier Renzi non sembra vedere di buon grado tale tipo di organo ed in qualunque tavolo, riunione, assemblea o compleanno ribadisce un concetto a lui caro: le Camere di Commercio vanno riviste (se non chiuse!) e non poco. Sia come numero complessivo che come dotazioni economiche e finanziarie.
In molti, infatti, ricorderanno anche la mobilitazione messa in atto a Roma proprio per ostacolare un taglio netto ed immediato del 50% del versamento a favore delle Camere da parte delle Aziende, delle somme previste a titolo di iscrizione. Un taglio del tributo della metà che affosserebbe immediatamente tali Uffici che vederebbero venir meno la loro maggiore fonte di sussistenza. Dopo vari tira e molla ed una mediazione piuttosto complessa, gli istituti camerali sono riusciti a strappare una sorta di dilazione al Governo, attraverso cui i canoni sono ridotti del 35% per il primo anno, del 40% per il secondo e per il 50% nel 2015. Quindi, seppur con un po’ di ritardo, la scure arriverà con tutta la sua imponenza.
Entrando nel merito di quelle molisane, stando ai fatti, la Camera di Commercio di Isernia è destinata alla chiusura per formare una unica regionale e quella di Campobasso, che sarà appunto la sola, si troverà già dal prossimo anno a combattere con i numeri, considerato che ben oltre il 60% del proprio bilancio viene speso soltanto per spese correnti e personale. Tutto ciò, dunque, significa tagli e come al solito a rimetterci le penne saranno per primi i precari che operano presso la Camera di Commercio di Campobasso e che hanno il contratto in scadenza il prossimo dicembre. I giovani professionisti, infatti, comprensibilmente preoccupati per il loro futuro anche esposto un vistoso striscione per richiamare l’attenzione sulla loro questione. Alla luce di questo, perciò, non sarà un autunno facile per il neo Presidente Paolo Spina. Infatti non solo si troverà a dovere fronteggiare un’opposizione interna compatta e molto vigile, oltre che numericamente influente (ricordiamo che l’elezione di Spina avvenne all’ultima chiamata utile, con un solo voto ai danni di Rossella Ferro) ma anche una forte riduzione del proprio budget. E non potrà neppur cullarsi sui dei “non-rinnovi” perché senza il personale precario molti uffici che operano sul territorio ed a favore degli iscritti non resterebbero neppure aperti, facendo decadere, difatti, la mission di assistenza alle aziende iscritte.
Grane in arrivo quindi per Spina che, già dalle prossime settimane, per far quadrare i suoi conti dovrà mettere in campo azioni concrete cercando di salvare anche i precari, considerato poi che nella sua giunta vanta anche un esponente delle organizzazioni sindacali, il quale potrebbe avere qualche difficoltà a lasciare a casa decine di giovani. Ed il tutto senza dimenticare che qualora si dovesse andare verso la Camera di Commercio unica regionale bisognerà tornare nuovamente al voto. Ed i numeri non sempre portano bene.