Biorestauro: nuova frontiera per recupero e conservazione dei beni culturali

Giancarlo Ranalli è professore ordinario in Microbiologia agraria ed ambientale, Università degli Studi del Molise. E’ responsabile del laboratorio di Microbiologia Ambientale e di Biorestauro (Microlab). E’ uno di pionieri nel settore delle bio-puliture di opera d’arte alterate di natura lapidea (affreschi e monumenti in pietra, contribuendo al progetto europeo BIOBRUSH: Bioremediation for the restoration of cultural monuments on Europe.  Numerose sono le patologie presenti su differenti opere d’arte esposte in ambienti aperti e tali processi appaiono fortemente accelerati in relazione al diffondersi dell’inquinamento atmosferico, come evidenzia la rapida diffusione di fenomeni di corrosione. Anche la presenza di sostanze organiche su opere d’arte, può essere riconducibile a residui di inadeguati interventi di restauro, o da processi biologici iniziali di colonizzazione delle superfici stesse, di queste tematiche si parlerà durante il convegno organizzato oggi mercoledì 5 Novembre, alle ore 17.30,  presso la Sala Consiliare del Comune di Campobasso.
L’impiego di biotecnologie microbiche basate sull’uso di cellule batteriche vitali quali agenti di bio-pulitura e bio-restauro nel campo del risanamento di Beni Culturali in situ rappresenta una tecnica originale ed innovativa, da oltre un decennio avviata sugli affreschi del Camposanto di Pisa.
1. Conversione di S. Efisio e battaglia di Spinello Aretino. Biorimozione di un tenace strato di colla animale divenuta irreversibile per effetto di polimerizzazioni. Efficace bio-pulitura con uso di batteri selezionati ed adattati a colla come substrato: rimozione in 12 ore + impiego di enzimi (proteasi);
2. Storie dei Santi Padri di Buonamico Buffalmacco. Bio-rimozione di residui di colla animale e caseina. Bio-puliture con batteri adattati alla rimozione combinata di colla e caseina in 3 ore.
Verranno presentati inoltre i risultati più recenti di bio-applicazioni nel settore delle opere d’arte presso i Musei Vaticani e all’Abazia di Montecassino

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