L’episodio che ha scosso la notte dei Campobassani in Via De Attellis è la conferma, per chi avesse ancora qualche dubbio, che il capoluogo di regione della ventesima regione dello stivale non è più l’isola felice degli anni addietro. Una realtà che molti rimpiangono non perché era al riparo da ogni distonia ma perché è duro dover costatare che la tranquillità da noi è divenuto un optional, anzi un ricordo legato al passato. Un luogo che, nonostante gli attentatori, che hanno fatto saltare la serranda di un’attività appena inaugurata, hanno poi ripulito come novelli Arsenio Lupin, non è più al riparo da scorribande e forse addirittura, questo è al vaglio degli inquirenti, sotto lo scacco della cosiddetta malavita che non si ferma davanti a nulla e nessuno. Un segno che invece deve preoccupare l’intera comunità cittadina che da questo momento non potrà più dormire sogni tranquilli causa la dabbenaggine di balordi che credono di poter spadroneggiare tranquillamente finanche nel centro cittadino. Un segno che, purtroppo, riconduce a fatti che accadono in altre realtà poco distanti dove episodi simili sono quasi all’ordine del giorno. Episodi che creano, ansia, apprensione perché significa che Campobasso non è assolutamente immune nonostante le modalità di esecuzione alquanto anomale, ecco perché bisogna tenere alta la guardia e aspettarci forse altre cose che potrebbero portare altro scompiglio nella comunità cittadina. Episodi che fanno pendant con la rapina alla filiale della BNL di Via XXIV maggio che ha visto finanche un ferito causa un involontario conflitto a fuoco per arrestare l’episodio malavitoso. Episodi che devono essere letti nel verso giusto e non con la solita alzata di spalle come per dire “sono cose che possono accadere”.
No assolutamente no, perché quello che forse è stato scambiato, ci riferiamo all’episodio deflagratorio, per una bravata, è invece il tratto di una volontà ben precisa, creare disorientamento in chi fino a poco tempo fa poteva percorrere le strade cittadine anche nelle ore inoltrate della notte, che da questo momento dovrà necessariamente rincasare presto o non frequentare luoghi o strade che potrebbero essere bersaglio di balordi. Considerazioni amare che ci sentiamo di fare con la consapevolezza che la favoletta dell’isola felice non è più raccontabile a chi indica Campobasso come luogo tranquillo. Parola che purtroppo non ci connota più anche perché, se dovesserobravata, ripetersi atti fuori regola significa che siamo divenuti maggiorenni. Una maggiore età non da osannare ma da condannare sotto tutti i punti di vista.
Massimo Dalla Torre