Con l’intervento di Anna Spina a nome della nostra Associazione, ci siamo uniti alla Rete Umanitaria che ha accolto Mimmo Lucano a Campobasso per esprimergli solidarietà e ringraziarlo della sua testimonianza semplice, spontanea e concreta nell’accoglienza di profughi e rifugiati. La terribile notizia dell’ennesimo migrante morto questa notte nella tendopoli di San Ferdinando a ROSARNO in Calabria ci conferma l’orrore della segregazione razziale in cui vengono relegati migranti da utilizzare come lavoratori in nero per le attività più massacranti dell’agricoltura e dell’edilizia.
C’è un’Italia che con il Decreto Sicurezza intende spingere verso la clandestinità decine di migliaia di rifugiati per privarli di ogni diritto e di ogni riconoscibilità, consegnandoli allo sfruttamento più bieco e alle tratte gestite dal caporalato e dalla criminalità organizzata. Per queste ragioni c’è bisogno di andare oltre l’indignazione per i morti in mare, per le torture e le violenze esercitate sulle donne e sui migranti in Libia, e costruire un modello di accoglienza, inclusione e integrazione capace di affermare i diritti internazionali di protezione sanciti nella Convenzione di Ginevra oltre che nella Costituzione Italiana. Mimmo Lucano, in una terra dominata da una delle più feroci mafie del mondo, è stato capace, sostenuto a suo tempo anche dall’opera straordinaria dell’allora Vescovo di Locri, Mons. Giancarlo Maria Bregantini, di soccorrere i profughi, aprirgli le porte di casa, includerli nella comunità e di integrarli con progetti socio – lavorativi e culturali.
Quella sfida è stata vinta ed è arrivata forte e chiara in tutto il mondo. Chi ha pensato di chiudere Riace allontando Mimmo Lucano e facendo abbassare le saracinesche delle mille attività aperte dai migranti ha sbagliato i conti, perché il messaggio positivo è già passato, e si è dimostrato che la multiculturalità non solo è possibile praticarla in Italia ma è fonte di ricchezza, di prosperità e di progresso sociale e civile, specie per territori marginali e per borghi alle prese con lo spopolamento. Su questo modello la nostra Associazione è quotidianamente impegnata per aiutare le comunità più aperte, disponibili ad investire su progetti di accoglienza umanitaria simili a ciò che Mimmo Lucano e Padre Giancarlo Maria Bregantini hanno saputo inventarsi dal niente a Riace.
Grazie Mimmo Lucano. Grazie per il tuo coraggio, per la tua semplicità, per la tua spontaneità, per la tua umanità!
La Presidente Lidia De Sanctis
Il Comitato Direttivo: Anna Spina, Roberta Iacovantuono,
Elisabetta Brunetti, Chiara D’Amico , Annamaria Evangelista
Tony Pietracatella , Michele Petraroia
Associazione ‘Tedeschi’: “Mimmo Lucano, esempio di semplicità, spontaneità e umanità”
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