Pubblichiamo una lettera postata sulla pagina Facebook del sindaco di Campobasso Antonio Battista da una mamma il cui figlio frequenta l’asilo comunale Collodi, situato nell’edificio di via Leopardi, oggi svuotato dalle classi elementari per problemi di sismicità. La pubblichiamo prima perché è una testimonianza di sofferenza e ansia di un genitore cui l’amministrazione comunale al momento non dà risposta alcuna. La pubblichiamo poi perché si tratta di una vicenda estremamente surreale in un contesto, quello della scuola di via Leopardi, già completamente surreale e chi mi ha seguito sa bene di costa sto parlando. Capiamo il ragionamento del sindaco e dell’amministrazione. A via Leopardi sono stati fatti lavori antisismici solo su un pezzo dell’edificio, quello dove sta l’asilo Collodi. Quindi quella parte dell’edificio è sicuro. E quindi, secondo un sillogismo dal sapore tragico demenziale, i bambini dell’asilo possono frequentare quella parte di edificio perché sono sicuri. Al sindaco, all’assessore Maio e soprattutto ai tecnici che portano avanti questa tesi vorremmo opporre un’altra sequenza logica. Scena iniziale:terremoto a Campobasso, neanche di grande entità Crollano, stando alla perizia fatta dall’ingegnere Corsi su via Leopardi, i due terzi dell’edificio, quelli non sicuri. Rimane in piedi invece un terzo dell’edificio, sotto il quale, senza vie di fuga o altro, restano 100 bambini in tenera età e le loro insegnanti. Ovviamente nel crollare l’edificio implode su se stesso e fa un crollo eminentemente ordinato. Ossia sul terzo dove stanno i 100 bambini terrorizzati non cade nessuna trave, nessun pezzo di cemento, nessun frammento di muratura o di cornicione, nemmeno la polvere. L’edificio si presuppone è un edificio educato ed anche quando crolla si attiene ad una procedura di crollo garantito. Potrei continuare così per ore e, forse potrei ottenere anche un scrittura da Zelig, se l’argomento fosse tragico e non comico. E poi dici che la gente è stufa della politica e di questi politicanti, e poi ti sorprendi se vota il primo Trump che incrocia per la propria strada. Queste, però, sono valutazioni che spero nelle urne (se mai ci faranno votare) troveranno le loro sacrosante ragioni. Oggi una sola preghiera, che è anche quella della signora Nardacchione: sindaco chiuda l’asilo di via Collodi al più presto, ogni minuto potrebbe essere una trave sulla vita di innocenti ed anche sulla sua coscienza. (Pietro Colagiovanni)
Ps: per quanto riguarda le elementari di via Leopardi tutto come da programma. Doppi turni per tutti senza pietà. Davanti alla Petrone non riescono nemmeno a cambiare una lampadina per l’uscita serale perché forse anche la lampadina del faretto deve essere autorizzata dal Cipe. Nessun progetto per risolvere la questione, tante chiacchiere, poco distintivo. Tutti contenti, tutti soddisfatti, comunicati stampa, mutui pronta cassa, tempistiche strette, interventi di somma urgenza: sono solo canzonette, suoni persi nell’aria di una penosa amministrazione della cosa pubblica.
” Buonasera sindaco, Sono una mamma della scuola dell’infanzia Collodi e mi preme ricordarle che ci sono circa 100 bambini in attesa di una sua decisione riguardo le sorti della scuola stessa. Durante la seduta del consiglio monotematico lei ha annunciato che avrebbe chiuso la Collodi non perché insicura bensì per tranquillità…di chi poi non si sa! Forse sua tranquillità, tant’è che ad oggi non ha preso nessuna iniziativa a riguardo…ha lasciato una scuola non tranquilla, spopolata di alunni, nella confusione totale di genitori che non sanno come comportarsi, in mancanza di informazioni sufficienti sulla sicurezza della struttura. Al momento ci si chiede come faccia a stare tranquillo lei, con la responsabilità di 100 bambini, più docenti e personale, in una scuola senza uscite di sicurezza a norma, con anche la mensa in zona attualmente dichiarata non agibile o non a norma o non sicura o non tranquilla. Non è facile x noi genitori gestire questa situazione, né è piacevole sentirsi considerati pari al nulla, viste le sue mancanze in merito. Beh, se pure ci considera nulla, sappia che questo nulla non è stupido, che non accetteremo di trasferirci in lunghi meno o altrettanto sicuri quanto la sede attuale. Io ho responsabilità di mio figlio che quindi attualmente non va a scuola con grande dolore e sacrifici…lei è responsabile di 100 bambini… Il tempo che è stato perso fino ad oggi è per noi prezioso, la invito a non perderne altro. In ogni momento della sua giornata ci sono centinaia di esseri umani che sono in attesa di sue risposte…non temporeggi ulteriormente!”
Paola Nardacchione