Delibere consiliari approvate con poco più di una decina di voti (su 32 consiglieri comunali) più della metà delle deliberazioni adottate dal 2014 ad oggi in seconda convocazione e circa la metà con i voti di meno del 50 per cento dei consiglieri assegnati.
Un quadro che obiettivamente oscilla dalla sofferenza politica alla indifferenza istituzionale, che al di là delle legittime motivazioni di gruppi e consiglieri, non può e non deve incidere sugli atti amministrativi che per avere diritto di “cittadinanza” dovrebbero essere adottati con un voto “qualificato”.
Così come già accade per altri atti di Consiglio, proporrò l’istituzione di un quorum funzionale di garanzia per tutte le deliberazioni dell’Assise civica che, stante la risoluzione presentata, non potrà mai essere inferiore a 14 voti favorevoli, e ciò al di là del quorum per la validità della seduta.
Assicurare dunque una maggioranza “relativa” per l’approvazione delle delibere, sancendone la rappresentatività consiliare con almeno i due quinti dei consiglieri assegnati (peraltro pari al 60% dei componenti la coalizione di governo) e garantendo alle stesse una soglia minima di condivisione politico-amministrativa.
Consigliere Michele Ambrosio