E’ con stupore, ma non tanto, che apprendo dagli organi d’informazione l’esternazione pubblica della dichiarazione di voto del consigliere Ramundo e le ribadite pretese distanze dall’Udc che, ahimè per lui, non possono che onorarci. Il consigliere Ramundo sa perfettamente che l’Udc non ha partecipato ad alcuna spartizione, né incarichi, né nomine esterne, né mini deleghe, né altro, come invece ha preteso e preso a piene mani lui il suo partito. Parlare poi a nome del PD, proprio lui che è stato fino a pochi mesi prima tra i gestori del centrodestra è il massimo del trasformismo, così come è il colmo che a parlare di “rapporti” e di lealtà sia proprio quel Ramundo che da “delfino” del sindaco Di Bartolomeo non ha esitato a tradirlo.
Una cosa vera però il consigliere Ramundo l’ha detta: lui è per il Natale, ma per quello da centomila euro mentre i cittadini fanno la fila per pagare le bollette dell’acqua, della tasi e della tari aumentate perché “quest’anno non si poteva fare a meno”.Quanto all’uso della forza, caro novello Golia, bè ne abbiamo viste di peggio e non ci intimoriscono di certo i ruggiti dei topolini, nè ci scalfiscono le minacce di chi ci vorrebbe sudditi all’interno di una coalizione che ha vinto le elezioni solo ed esclusivamente grazie all’Udc.
Capogruppo UDC Michele Ambrosio
Ambrosio replica a Ramundo: non ci intimoriscono i ruggiti dei topolini
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