Ritardi nell’approvazione dei principali documenti contabili inqualificabili e ingiustificabili soprattutto per un comune capoluogo di regione che dovrebbe essere da guida e riferimento per l’intero Molise e che invece registra un anno da record negativo dell’era Battista con quattro diffide (da parte della Prefettura) sui quattro bilanci deliberati tutti fuori tempo massimo previsto dalle norme. Un bilancio fotocopia di quello precedente, una pura e semplice presa d’atto, una fotografia della situazione contabile, che non ha nulla di previsionale trattandosi ormai di un pre-consuntivo e che il Consiglio comunale è chiamato alla ratifica essendogli politicamente per ben due anni impedito il ruolo di indirizzo e di controllo politico amministrativo che gli compete.
Un documento contabile che non tiene conto neanche delle deliberazioni licenziate dal Consiglio comunale né delle risoluzioni dei consiglieri approvate dal Sindaco in sede di dibattito consiliare, se non con appostamenti irridenti e incoerenti, lì dove vi sono, con cui si ostacola nei fatti il voto e le determinazioni della massima assise civica. L’atto fondamentale di programmazione socio-economica della vita amministrativa cittadina con cui i consiglieri avrebbero dovuto concorrere a dare attuazione alle linee programmatiche e di governo, diventa un mero passaggio di un atto preconfezionato e blindato in un Consiglio comunale esautorato da un esecutivo sempre più autoreferenziale.
Un bilancio “copia e incolla” in contrasto addirittura con i principi inseriti nel programma di mandato (incontri pubblici per definire scelte di bilancio e per ascoltare i bisogni sociali) e con le bugie rifilate ai cittadini in occasione dell’approvazione del bilancio 2014 (attivazione di tutti gli strumenti di coinvolgimento e di audizioni con il partenariato pubblico e privato). Un bilancio, infine, che ostenta il dispregio anche delle norme statutarie disattendendone le prescrizioni in tema sia di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica, sociale e alle dinamiche decisionali, sia di confronto preventivo con la commissione consiliare, sia di verifica della qualità dei servizi con associazioni e organizzazioni.
Michele Ambrosio
capogruppo UDC