I diplomati, provenienti da 16 differenti Regioni e dalla Grecia, potranno lavorare in strutture affermate o avviare un’avventura ristorativa propria, come già testimoniano le storie di successo delle migliaia di diplomati delle scorse edizioni. Gli studenti più brillanti sono risultati la bresciana Francesca Pasinelli e il napoletano Antonino D’Alessio.
Sono 80 i neo-cuochi professionisti, provenienti da ben 16 differenti Regioni, che si sono diplomati in ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Il diploma è arrivato dopo un iter formativo della durata di dieci mesi, concluso da un esame finale che ha visto i candidati essere giudicati dal corpo docente di ALMA, coordinato dallo chef Matteo Berti, e da alcuni dei più grandi maestri dell’alta cucina italiana, tra cui lo chef Stefano Ciotti, Ristorante Nostrano, a Pesaro, lo chef Karl Baumgartner, Ristorante Schöenck, a Bolzano, lo chef Marc Lanteri, Ristorante Al Castello, Grinzane Cavour (Cuneo), lo chef Alfio Ghezzi, Ristorante Locanda Margon, Ravina di Trento (Trento), lo chef Giancarlo Morelli, Ristorante Osteria del Pomiroeu, a Seregno (Monza Brianza).
Per i nuovi ambasciatori della Cucina Italiana è quindi il momento di trovare la propria strada nel mondo del lavoro. A colpire è la poliedricità delle figure che escono da ALMA: c’è chi lavora in strutture stellate all’estero, come il sous chef Francesco Contiero, al Restaurant “Richard” di Berlino; chi è diventato Executive Chef alla corte di Antonino Cannavacciuolo, come Pasquale Laera al Boscareto Resort; chi ha aperto un ristorante proprio, come Alessandra Del Favero, “AGA Ristorante” a San Vito di Cadore (Belluno), premiato con la stella Michelin a dicembre 2015, o come Fabiana Scarica con il suo “Villa Chiara Orto e Cucina” a Vico Equense (Napoli); chi ha rilevato la struttura di famiglia, elevandone la qualità, come Massimo Gatti, considerato oggi un virtuoso della pizza gourmet. C’è poi chi ha seguito il filone street food – la cui icona è il diplomato ALMA Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio – come Giulio Potestà con il suo food truck Zibo Cuochi, o Roberta Lamberti con la sua Polpetteria, e chi si è dedicato allo sviluppo di forme di ristorazione alternative, come Sara Nicolosi, Giulia Scialanga e Cinzia De Lauri, che si sono conosciute in ALMA e che dopo un’esperienza nella cucina del Ristorante “Joia” dello chef Pietro Leemann, hanno aperto “Altatto”, catering di alta cucina vegetariana. Sono tantissime le storie di successo degli alumni ALMA, che parlano di passione, voglia di arrivare e sogni che si avverano.
Degli 80 diplomati del XXX Corso Superiore di Cucina Italiana, 14 (una percentuale pari al 17,5%) sono donne. Le tre Regioni più rappresentate sono, nell’ordine: Lombardia, con 11 diplomati, Campania, con 10, ed Emilia-Romagna, con nove. C’è anche uno studente straniero, proveniente dalla Grecia.
All’interno del gruppo classe, una menzione particolare meritano Francesca Pasinelli e Antonino D’Alessio, risultati i migliori studenti. Classe 1995, nativa di Erbusco (Brescia), Francesca Pasinelli ha iniziato la sua avventura a Colorno partendo dal propedeutico Corso Tecniche di Cucina: Francesca ha svolto i cinque mesi di stage presso il Ristorante stellato “La Fenice” dell’Hotel Villa Carlotta, a Ragusa, sotto la guida dello chef Claudio Ruta. A fare da mentore a Antonino D’Alessio, nato nel 1995 a Piano di Sorrento (Napoli), è stato lo chef Giancarlo Morelli del Ristorante “Osteria del Pomiroeu”, a Seregno (Monza Brianza), una stella Michelin. A differenza di Francesca, Antonino è arrivato in ALMA con un po’ di esperienza ai fornelli, maturata lavorando in locali londinesi.
( nella foto Aldo Mitri, 26 anni, di Campobasso, si è diplomato Cuoco professionista di Cucina Italiana)