Il cancro colo-rettale è un importante problema per la salute. In Europa rappresenta la più frequente neoplasia di nuova diagnosi e la seconda causa di morte per cancro. Diversi studi hanno dimostrato che lo screening, mediante la ricerca del sangue occulto fecale su soggetti asintomatici, può ridurre l’incidenza di cancro colo-rettale permettendo di individuare lesioni precancerose che possono essere rimosse interrompendo la progressione dell’adenoma (tumore benigno) verso l’adenocarcinoma (tumore maligno). Oggi, infatti, è possibile la resezione endoscopica di queste lesioni precancerose comunemente note come lesioni superficiali e che possono presentarsi sotto forma di polipi o di lesioni non polipoidi poco rilevate, piatte o depresse. Dopo un’adeguata resezione endoscopica, l’esame istologico stabilirà se la loro rimozione sia stata curativa o se ci siano segni di invasività. Affinché questa valutazione microscopica possa essere il più attendibile possibile è opportuno che la lesione venga asportata in un unico pezzo (en bloc) ma questo, purtroppo, non è possibile per formazioni più grandi di 20 mm. che possono essere asportate soltanto in diversi frammenti (tecnica piecemeal). Questo limite impedisce la precisa valutazione istopatologica ed aumenta il rischio di recidiva locale.
Ciò non rappresenta un grave problema, trattandosi per lo più di lesioni adenomatose che possono essere trattate con un’ulteriore resezione endoscopica, tuttavia, per evitare questo inconveniente, gli endoscopisti giapponesi hanno sviluppato una nuova tecnica che permette la resezione “en bloc” di lesioni del colon-retto anche di grandi dimensioni oltre che di lesioni pseudodepresse o con presenza di fibrosi sottomucosa non asportabili con ansa diatermica. Il prof. Marcello Ingrosso, docente dell’Università Cattolica e Responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva ha ospitato, presso la Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, i Dottori Masayoshi Yamada e Kazuya Inoki del National Cancer Center Hospital di Tokyo i quali – nell’ambito di un corso nazionale a numero chiuso rivolto a endoscopisti esperti – mercoledì 11 novembre u.s. hanno effettuato in diretta, a scopo dimostrativo, alcuni interventi endoscopici con questa tecnica nota come dissezione endoscopica sottomucosa (ESD). Nel corso della giornata dedicata a questa tematica sono state presentate anche alcune relazioni.
Il dottor Cesare Hassan ha sottolineato l’importanza della colonscopia di qualità illustrando i diversi fattori che influenzano “l’adenoma detection”, cioè la capacità di scoprire le lesioni adenomatose da asportare. La qualità della colonscopia dipende anche da una preparazione intestinale ottimale. Nella sua relazione, il dottor Riccardo Marmo ha spiegato perché la preparazione intestinale deve essere ottimizzata, come e quando può essere giudicata adeguata, come migliorarla e, infine, come prevenire e recuperare gli insuccessi. La dottoressa Stefania Marangi ha presentato i dati relativi alla situazione italiana e alcune proposte per migliorare la nostra pratica mentre il dottor Vincenzo Villanacci ha illustrato l’importante e indispensabile ruolo del patologo nella gestione delle lesioni avanzate del colon. L’interessante giornata è stata completata dalla presentazione di video-casi che sono stati commentati e discussi con gli esperti, i dottori Emilio Di Giulio e Lucio Petruzziello, insieme ai masters giapponesi che, dopo gli interventi endoscopici eseguiti in diretta, sono intervenuti in aula per dare suggerimenti e trucchi.