Alla porta Romana del Parco a Gioia dei Marsi il 1 luglio nella “Giornata Missione Natura”, organizzata dal CEFORM (Centro Europeo per la Formazione) e Agens in collaborazione con il Centro Internazionale Parchi di Roma, è stata consegnata la medaglia e la targa di Ambasciatrice del Lupo a Katja Horelli, finlandese, filantropa, esperta di comunicazione internazionale.
Giornata di studi, di spunti, ricchezza di interventi e di contenuti per portare il nostro patrimonio nel mondo.
Un prezioso e affascinante escursus storico sulla vita dei Parchi tenuto da Franco Tassi, docente di ecologia, studioso, ricercatore, naturalista-manager, direttore del Parco per 33 anni ha catturato l’attenzione e la curiosità della platea dove sedeva anche la neo-ambasciatrice con il suo socio e interprete Roberto Mascilongo, docente universitario di Geoeconomia. Tassi ha sottolineato quanto sia importante conservare il patrimonio naturale per accrescere il benessere delle comunità locali: la conservazione non penalizza anzi valorizza tutte le risorse se equilibrata nel rispetto delle tradizioni locali, con i giusti limiti della azione dell’uomo. E il lupo è l’emblema di questo: è il difensore delle ultime foreste delle ultime montagne. L’attrattore Parco, di solito considerato simbolo di povertà, vincolo, recessione, diventa dunque veicolo di circolazione di flussi economici, culturali, sociali, di idee, nelle zone montane, che soffrono di una ricchezza che viene sempre più concentrata nelle aree industrializzate. “E’ importante però, per avere vantaggi diffusi sul territorio, investire sul futuro, dunque sulla conservazione, sulla tutela della flora e della fauna per riportare ricchezza e lusso nelle aree interne”.
Il Lupo, icona del Parco, fino a mezzo secolo fa è stato l’animale più odiato, simbolo del male, perseguitato con ogni mezzo, è oggi tutelato, con un impegno civile ormai dichiarato: “Alle soglie del terzo millennio la grande sfida per la società contemporanea è ora dimostrare di saper convivere armoniosamente non solo con il Lupo appenninico, ma anche con tutte le altre manifestazioni autentiche della natura più primordiale, altrimenti destinate a scomparire …. l’avvenire del Lupo dipenderà soprattutto da noi, come il nostro stesso futuro del resto…: se sapremo capire quanto sia importante rispettare la Vita in tutte le sue espressioni, se saremo capaci di convivere, cooperare, condividere, se non cancelleremo la memoria storica, se riusciremo a inchinarci alle leggi di Madre Terra, con la forza, la verità che solo la Natura può dare…..” ha affermato F. Tassi.
L’idea, come detto dal Prof. Bruno Grassetti, Presidente del Centro Europeo per la Formazione è quella di far conoscere il nostro patrimonio naturale, artistico, culturale, identitario nel mondo attraverso una operazione di respiro internazionale.
Alla stampa Horelli ha rilasciato un’intervista prima di volare con il Lupo nella sua terra.
Tu parti con la medaglia di Ambasciatrice del Lupo, come vivrai questa nomina e quali progetti hai nel mondo?
Come prima cosa ho postato la notizia della mia nomina su Linkedin ottenendo 175 like in un solo giorno da persone residenti in tutto il mondo, cosa che denota un grande interesse e una grande attenzione da parte di molti.
Porterò avanti con impegno qualsiasi iniziativa per estenderla a livello internazionale.
Come è cambiato il tuo rapporto con il Lupo?
Nel futuro sarà molto importante la leadership perché il Lupo porta con sé un messaggio molto importante: quello della convivenza; è un animale di potere che può aiutarci a capire come la Natura si comporta nei confronti dell’uomo.
Il mio ruolo è raggiungere altre persone interessate nella protezione della Natura nel mondo.
Lavoro e lavorerò per il Lupo con le industrie creative per una maggiore circolazione del made in Italy: artigianato, moda, cinema che saranno presentati ad un pubblico internazionale per una maggiore visibilità e per una maggiore crescita. L’obiettivo del futuro è vivere con la natura.
Emozione e plauso della platea quando, nel momento inaugurale dell’aula didattica intitolata a un personaggio scomparso Gabriele Malandra, uno dei primi sostenitori dell’utilizzo delle energie rinnovabili nei Parchi, è stata annunciata la donazione “modale”- finalizzata a favorire attività formative, di studio e di ricerca – della Pinacoteca personale, della Biblioteca personale, del materiale di studio del prof. Tassi.
Cultura del territorio, artistica, identitaria trasferite al mondo attraverso l’editoria e l’arte locale: in sala nella Giornata Missione Natura l’editoria più rappresentativa con Francesco Mossolin ed. Mistero della Lince appenninica e Cesare Moroni ed. Fascino del Lupo Appenninico e una mostra d’arte dei noti artisti Raimondo Tiberio e Antonio Angelone rispettivamente scultore e pittore, quest’ultimo appena raggiunto dalla comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del riconoscimento, a firma del Presidente della Repubblica, della Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per meriti artistici e letterari.