Con l’emergenza scuole che l’amministrazione Battista sta cercando di risolvere avviando una corsa contro il tempo per garantire sicurezza alla popolazione scolastica della città, ancora una volta i cittadini campobassani si ritrovano a leggere titoloni sull’ex cinema Ariston. Una vicenda che ciclicamente viene rispolverata da consiglieri di opposizione e di maggioranza che probabilmente dimenticano quanto la questione stia a cuore alla città e a noi amministratori. Ancora una volta però i confini delle competenze si infrangono e si mescolano, troppo spesso strumentalmente: da una parte ci siamo noi, amministratori comunali, con le nostre scelte politiche, i nostri progetti, la nostra necessità di intercettare fondi per i progetti stessi; dall’altra parte (non contrapposta) ci sono i cittadini, in questo caso i proprietari, i progettisti e l’impresa che hanno avviato un iter per abbattere e ricostruire l’ex Cinema, trasformandolo in altra destinazione urbanistica.
Questa iniziativa, al momento, è in una fase di contenzioso con il Comune per motivazioni puramente tecniche, di natura squisitamente urbanistica e legale. Campo che, assolutamente, non tocca alla politica gestire. Campo di competenze e responsabilità che invece vanno assunte, in toto, da chi è professionalmente deputato e adeguatamente retribuito per farlo vale a dire dai dirigenti e dai funzionari delle strutture preposte. In particolare e nello specifico il provvedimento di autotutela (su cui è intervenuto il consigliere di maggioranza Gianluca Maroncelli) disposto dalla struttura urbanistica in merito all’avvio dei lavori, non mira assolutamente a minare la sicurezza dei cittadini, bensì a tutelare un interesse pubblico nella fase in cui il contenzioso è arrivato. La richiesta pervenuta nella struttura Urbanistica di Palazzo San Giorgio non riguarda i lavori di messa in sicurezza, bensì la richiesta di indagini geologiche propedeutiche all’abbattimento e alla ricostruzione. Se davvero si fosse trattato di una richiesta di messa in sicurezza dello stabile, il Comune non solo non avrebbe ostacolato l’intervento, ma nei limiti della legge, avrebbe accelerato l’iter.
Sbandierare o peggio paventare pericoli di sicurezza e di incolumità pubblica facendo leva su sensibilità, sempre e oggi ancora più scoperte, degli individui e della comunità è una responsabilità politica che ci si deve assumere consapevolmente e documentatamente.
La sicurezza dei cittadini e la tutela dei diritti di tutti, vale la pena ribadirlo, sono il centro e il cuore del nostro essere amministratori, ruolo che questo governo svolge senza perdere mai di vista il bene comune. Sono temi, anzi priorità di tutti non solo del consigliere Maroncelli.
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