di Massimo Dalla Torre
Lo sappiamo che ritornare su argomenti vecchi, potrebbe essere controproducente, ma la situazione che si è venuta a creare in questi ultimi giorni, leggasi abbandoni in casa Forza
Italia, e approdi alla Lega che non è propriamente filo meridionale, anzi tutto il contrario;
induce a postare un articolo di qualche tempo fa. Chissà quante volte sfogliando i
quotidiani o navigando su Internet, per chi è un internauta, sarà capitato di leggere gli
inserti pubblicati sulle ultime pagine oppure vedere i blog che, spesso e volentieri,
intasano la rete. Annunci che mettono in vetrina e di conseguenza in offerta, oggetti e
servizi che spaziano dal lavoro, all’edilizia, dal collezionismo, al matrimoniale e non ultimo
all’hard sempre più crescente, sempre più pressante anche nella nostra sonnacchiosa
realtà. Dicevamo, chissà quante volte si è focalizzata l’attenzione su di un particolare
prodotto e servizio il quale, nella maggior parte delle volte, maschera mancanze difetti
altrimenti non sarebbe messo in offerta con tanta enfasi.
Tuttavia, c’è, un settore che non occupa la parte finale della stampa o dei social network, ci riferiamo a quello politico che, ha caratteristiche insolite, cioè la doppia faccia come il Giano bifronte tanto da far registrare specialmente nei periodi caldi come quello che stiamo vivendo, ossia l’avvio della campagna elettorale in vista delle elezioni europee e amministrative dell’8 e 9 giugno, che, ha riacceso, anche se sarebbe meglio no, la curiosità e non l’interesse nei
confronti della politica che, a dir la verità merita disinteresse. Un qualcosa che dovrebbe
suscitare attenzione invece no, perché dietro gli annunci di nuove alleanze, vallo a capire,
si cela qualcosa che non va sotto tutti i punti di vista.
Un qualcosa che ha i connotati di “fritto e rifritto” caratterizzato da proclami e distingui che di clamoroso non hanno nulla, perché gli scheletri negli armadi abbondano tanto da riattizzare il fuoco che si cela sotto la brace, direte ma quando mai si è spento. Un fuoco che propone ancora una volta personaggi datati che si ostinano a difendere le posizioni acquisite, o da acquisire sotto nuova veste che, come si dice in vernacolo, “c’azzuppan u’ pan”. Ci fermiamo qui perché molti sanno che si tratta di materia “farlocca” specialmente se arriva da chi ha fatto negli anni il cosiddetto “triplo, quadruplo, quintuplo salto della quaglia” e si affanna a far passare le proprie nuove tesi verità incontrovertibili. Argomenti che, invece, sono un “bluff” tanto da poterli inserire nel catalogo degli “inutili” e non in quello degli “introvabili” che il postino appone nelle cassette delle lettere.
Argomenti che, per la loro assurdità, incongruenza e inservibilità Guido Gozzano definirebbe “di pessimo gusto”. I quali, se non dovessero cambiare le cose, di questo siamo più che sicuri, costringerà a non comprare più i giornali, spegnere i televisori e internet perché “le bufale”, ma soprattutto dare retta ai “pontificali” “cicero pro domo propria” servono a nulla. I quali, non interessano più nessuno tanto meno i molisani che non son avvezzi alle “ciarle di comari” ma soprattutto non sono più disposti ad ascoltare le favolette, almeno si spera, della buona notte, che sono e saranno caratterizzate da incubi che non lasciano presagire nulla di buono per il futuro di questa porzione di Paese che, da oggi forse, meglio la formula dubitativa, è una nuova adepta dei lumbard e di chi inneggia al separatismo e all’autonomia…