A lezione di diritto col professor Grossi nell’Ateneo molisano

Una carriera maturata sulle cattedre universitarie e dal 2009 al servizio della Consulta, con la carica di Presidente, dal febbraio scorso, il professor Paolo Grossi è intervenuto a Campobasso, nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza, per discutere sul tema “La forza inventiva della Costituzione italiana”. Il rettore dell’Unimol, Gianmaria Palmieri, ha sottolineato l’attaccamento del giurista al nostro ateneo ricordando che dal 2000 in poi, quasi ogni anno il professor Grossi, ha riservato una lezione di diritto a beneficio di studenti e ricercatori molisani. “Oggi -ha esordito il magistrato- voglio trasmettere a tutti voi il mio sentimento di apprezzamento e affettività verso la nostra Carta costituzionale. Rappresenta -ha detto- un atto di conoscenza della struttura reale della società, fatta di individui e formazioni sociali. La forza inventiva e propulsiva che essa racchiude è quella impressa dai padri costituenti (nel 1947) quando hanno letto la società civile nelle sue trame e nei suoi valori per tradurli in norme o fonti di norme. Ricordo con gratitudine -ha aggiunto Grossi- il lavoro svolto dal professor Giorgio La Pira che, prima di ricoprire importanti incarichi politici, ha scritto la parte introduttiva della nostra Costituzione, tracciando un solco invalicabile tra il passato fascista e la nuova società democratica. Insistendo sulla precedenza della persona rispetto allo Stato. Tuttavia -ha proseguito il giurista- seppur nella sua vitalità e concretezza, oggi questo breviario di diritti e doveri è stato superato dal tempo e dalla trasformazione dei valori. Da qui l’inventiva della Corte Costituzionale sempre alla ricerca di qualcosa di inespresso, ma esistente. Con ordinanze e sentenze la Corte, di volta in volta, interviene per reinterpretare i bisogni e le esigenze di cambiamento provenienti dal corpo sociale, nel rispetto dei principi riportati nelle prime pagine della Costituzione. Questi ultimi -ha concluso Grossi- vanno custoditi, promossi, fatti valere e salvaguardati, a garanzia del cittadino. Invece sono da rivedere le norme relative alla forma di Governo e alla struttura politica dello Stato”.
Rossella Salvatorelli

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