Giovedì 10 ottobre 2013 alle ore 18,30, sarà celebrata una Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Campobasso –Bojano, S.E. mons. GianCarlo Bregantini, nella Cattedrale della SS. Trinità di Campobasso in occasione del 70° anniversario della morte di Monsignor Secondo Bologna – 10 ottobre 1943 – in seguito ad un bombardamento alla città di Campobasso. L’esemplare figura di vescovo sarà ricordata con una Solenne Celebrazione Eucaristica alla quale parteciperà una delegazione di Cuneo, paese natio di mons. Bologna , costituita da tre sacerdoti: don Desiderio Gallo da Cuneo, don Maurizio Ribba parroco del Sacro Cuore di Cuneo, dove avvenne la consacrazione episcopale nel 1940, in continuità con i segni come quello del Sacro Cuore al presule tanto caro. L’icona del Sacro Cuore era posta al centro dello stemma episcopale di mons. Bologna, a conferma del ricorrente abbinamento della pietà mariana con la devozione del Sacro cuore. L’ingresso del vescovo Bologna a Campobasso avvenne infatti, per continuità di segni, proprio nel piazzale della Chiesa del Sacro Cuore il 28 aprile 1940.
L’altro sacerdote della delegazione cuneese è il parroco di Boves don Bruno Mondino, comune in provincia di Cuneo, simbolo della resistenza al nazismo, teatro di martiri civili e partigiani. Nell’eccidio per debellare i partigiani, persero la vita il parroco ed il vice-parroco di Boves. La celebrazione di giovedì sarà un momento denso di significato storico, spirituale e culturale dove non mancheranno momenti di memoria e di simbologia spirituale. Nell’occasione sarà infatti presentata pubblicamente a tutti i partecipanti e ai fedeli, per la prima volta in assoluto, il reliquiario contenente “l’amitto” il panno con cui suor Lucia Brunelli delle Piccole Discepole di Gesù, avvolse il capo per asciugare il sangue di monsignor Bologna dopo le ferite in seguito al bombardamento nel Seminario diocesano di via Mazzini, annesso all’episcopio, nella città di Campobasso. Dal 1943, dopo il funerale, l’amitto con diverse macchie di sangue, avvolto nel giornale “L’Osservatore Romano” conservato da suor Lucia Brunelli fu consegnato alla Presidente della Gioventù Femminile di Azione Cattolica Wanda di Lauro. Negli anni successivi la Presidente lo consegnò a don Giovanni Cerio che dopo qualche periodò lo fece conservare da don Armando Di Fabio, vicario generale della Curia il quale dopo la sua recente morte lo ha fatto consegnare definitivamente dai suoi familiari alla Curia per custodirlo nella cassaforte. Con il rito del “bacio”, alla fine della celebrazione eucaristica, la reliquia del vescovo Bologna , posta dentro una teca, sarà finalmente visibile a tutti.