20° anniversario della Consacrazione Episcopale di Monsignor Bregantini

bregantiniL’8 aprile l’arcivescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini vivrà il suo ventesimo anno di episcopato stretto nell’abbraccio del suo popolo di Dio e di tanti che ne apprezzano il carisma e le doti di predicazione e di sintesi , molto spesso profetica. Una Solenne Concelebrazione presieduta dal Cardinal Gualtiero Bassetti , di Perugia, è il segno tangibile di un gregge che, con il suo pastore, festeggia non un traguardo ma un punto di continua partenza verso il regno dei Cieli che può instaurarsi solo se la testimonianza cristiana diverrà sempre più luce per il mondo. Martedì 8 aprile 2014 alle ore 18,00 presso la Cattedrale della Ss. Trinità di Campobasso ci sarà la Solenne Concelebrazione Eucaristica. Il Vicario generale della Curia di Campobasso, don Giuseppe Nuzzi, invita tutto il popolo di Dio a partecipare.

Breve biografia
Giancarlo Maria Bregantini celebra quest’anno 20 anni di Episcopato. Un traguardo significativo per un pastore ordinato all’età di 44 anni vescovo e che oggi, nella piena maturità, è testimone di una vita spesa per la difesa e la tutela del più debole, in perfetta osservanza con il carisma dell’ordine da cui proviene, quello degli Stimmatini. Nato a Denno (TN) il 28 settembre 1948, ordinato vescovo dal vescovo di Cosenza mons. Giuseppe Agostino – lo stesso che lo ha ordinato diacono e presbitero – mons. Bregantini è “Un uomo dal sorriso e dal cuore grande”. L’imprinting di San Gaspare, la letizia unita alla serenità evangelica, traspira in tutta la pastorale di “padre Giancarlo”. Dopo aver concluso gli studi ginnasiali e teologici nel seminario minore emette la prima professione religiosa nella congregazione nel 1966. In questi anni, fino al 1974 coniuga gli studi con una fervente attività ed esperienza di lavoro nelle fabbriche. Quasi sicuramente a contatto con il duro lavoro quotidiano maturerà la vocazione verso la salvaguardia e della persona umana, spesso “sfruttata” dalla logica capitalistica. Nella cattedrale di Crotone, il 1 luglio del 1978, viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Crotone. Inizia un apostolato a servizio della cultura: docente di storia della chiesa, insegnante di religione e, successivamente vice parroco presso santa Chiara di Crotone e cappellano del carcere circondariale della stessa città. Un’altra esperienza che segnerà successivamente il suo episcopato. Il contatto con i detenuti matura in lui l’idea di una provvidenza che è vicina a tutti ma soprattutto a chi si è allontanato dal Cristo. Successivamente a Bari continua l’insegnamento nello studentato interreligioso pugliese ed è parroco di San Cataldo e cappellano del CTO. Il Santo Padre, riconoscendo in lui profonde doti di guida pastorale lo elegge , ad appena 44 anni, vescovo e di Locri Gerace il 12 febbraio 1994 e dopo un mese fa il suo ingresso in diocesi. Ed è qui che esplode, con una fermezza dolce che lo contraddistingue, l’episcopato in prima linea di Padre Giancarlo. Amato da tutti i fedeli si schiera, in una zona calda della ‘ndrangheta, contro “coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani, uccidendo e sparando, e delle nostre terre, avvelenando i nostri campi”. Il caso scatenante è la distruzione di alcune migliaia di piantine di lamponi di una delle cooperative nate dalla speranza infusa dal Progetto Policoro della CEI La scomunica comminata contro i violenti della terra viene rapidamente diffusa dai media e diventa il simbolo di una lotta a viso aperto dal vescovo dal sorriso e dal coraggio del testimone cristiano. Il resto è storia conosciuta da tutti. Padre Giancarlo, con la sua azione incisiva si schiera sempre a fianco dei deboli, in uno spirito cristiano genuino ed autentico. Un testimone scomodo per le organizzazione criminali, ma un faro di luce per i tanti giovani che perdono ogni giorno la speranza. Presidente della Commissione CEI Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia e Pace e Salvaguardia del Creato, l’8 novembre 2007 è assegnato alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso – Bojano, dove entra il 19 gennaio 2008. La sua fama lo anticipa in Regione ed è chiaramente accolto con gioia dal popolo di Dio. Continua la sua azione incisiva sul territorio dal punto di vista sociale. Uomo di profonda comunicazione pastorale è in moltissime occasione chiamato a prendere posizioni su problemi sociali su tutti i media nazionali. Nel 2010 in Molise si fa artefice di un’iniziativa a difesa della sanità regionale. Giornalista iscritto all’ordine dei Giornalisti Molise, il suo nome è sinonimo di vescovo antimafia. Nel libro, edito da Città Nuova, Il nostro sud in un paese (reciprocamente) solidale argomenta, con la consueta franchezza, le sue coraggiose posizioni sui temi più scottanti: unità d’Italia e federalismo fiscale, vescovi e Sud, profezia e 8 per mille, Lega Nord e Mezzogiorno, Fiat e sindacati, donne e ‘ndrangheta, grande centro e politici cattolici, Chiesa e mondo del lavoro. “Il testo ribadisce in maniera molto esplicita che la questione meridionale deve essere vista all’interno del cammino dell’unità d’Italia – dei 150 anni di storia comune – e dentro il futuro stesso della questione italiana. Solo così è possibile avere contemporaneamente chiara la necessità di guardare al Sud per il suo valore e di sentire che il Nord deve guardare il Sud con un occhio diverso.”. Per questo suo spirito mite e combattivo, tipico dell’etica cristiana, riceve premi significativi.
Tra gli altri ricordiamo nel 2009 il premio Bachelet per la legalità, nel 2013 la città di Benevento gli attribuisce il premio Fraternità e il riconoscimento a Capri di “Ambasciatore della Natura 2013” per l’impegno nella difesa del patrimonio ambientale, naturale, ecologico e paesaggistico in Italia e nel Mondo. Nella sua instancabile attività pastorale, da abile comunicatore, padre Giancarlo continua a donare perle e riflessioni di saggezza, trai tanti suoi libri Ricordiamo La terra e la gente. La speranza in cui credo, Monti, 2001; Cari giovani, scrivo a voi, Ist. San Gaetano, 2007: Le sette parole di Gesù sulla croce, Edizioni Messaggero, 2010. Non possiamo tacere. Le parole e la bellezza per vincere la mafia, Milano, Piemme, 2011. Di rilievo la stesura delle meditazioni sulla Via Crucis 2014 al Colosseo affidate a mons. Bregantini da Papa Francesco.
In queste poche righe abbiamo sintetizzato lo spirito di testimonianza di un testimone della fede. (Rd)

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