Riportiamo di seguito l’intervento del Questore di Campobasso Pagano alla celebrazione del 164° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato.
“Signor Prefetto, illustri autorità civili, militari e religiose, graditi ospiti.
Nel giorno del 164° anniversario della fondazione della Polizia di Stato giunga a voi il mio più affettuoso saluto e il più sentito ringraziamento per aver onorato con la vostra presenza questa cerimonia.
Una partecipazione che costituisce una testimonianza autorevole del valore e del prestigio tributato alla nostra amata Istituzione ed è quindi per me motivo di orgoglio condividere con voi tutti il sentimento di forte appartenenza che provo in questo momento. Come ogni anno, la festa della Polizia assume un alto significato simbolico poiché essa, oltre a celebrare una importante ricorrenza, vuole essere una occasione per rinnovare la nostra solenne promessa di presenza e di impegno a garanzia della libertà e della democrazia del paese.
Un impegno quotidiano reso possibile grazie allo spirito di sacrificio e al senso di attaccamento al dovere di tanti uomini e donne della Polizia che hanno scelto di indossare una divisa, al servizio dei cittadini, per garantire protezione , sicurezza e la pacifica convivenza in una società moderna e democratica.
Ed è innanzitutto a loro che va il mio ringraziamento, per l’entusiasmo e la dedizione con cui ogni giorno riescono ad affrontare le insidie e le difficoltà di un lavoro che negli ultimi anni, è divenuto sempre più complesso e che, a causa di una perdurante congiuntura economica sfavorevole, richiede loro e alle loro famiglie ulteriori sforzi e sacrifici.
Voglio anche rivolgere un mio pensiero commosso a tutti i caduti della Polizia di Stato e ai loro familiari. Questa mattina, alla presenza del Signor Prefetto, è stata deposta una corona d’alloro in memoria dei Caduti della Polizia di Stato della Provincia di Campobasso, innanzi alla lapide di Giulio Rivera, molisano di origine, membro della scorta dell’On. Aldo Moro, tragicamente caduto nella strage di via Fani.
E’ stato un momento di intensa commozione e di sentita riconoscenza verso tutti i caduti nell’espletamento del proprio dovere, durante il quale sono tornati alla memoria di noi tutti i tragici avvenimenti che negli anni scorsi hanno troppo spesso funestato l’opera delle forze dell’ordine di questo Paese.
Ma l’odierna ricorrenza costituisce anche l’occasione per tracciare un bilancio del nostro operato al servizio della collettività in questo ultimo anno; è tempo di verificare se gli obbiettivi che ci siamo prefissati, e le strategie pianificate per rendere più sicura questa Provincia, abbiano consentito di conseguire i risultati sperati.
All’atto del mio insediamento mi sono apparse ben chiare le peculiarità di questo territorio per ciò che concerne lo stato della sicurezza e dell’ordine pubblico . Nonostante un indice della criminalità al di sotto della media nazionale, non poteva essere trascurato il pericolo di una recrudescenza di tipologie di reato legate in particolare a quei fenomeni di criminalità diffusa, che notoriamente creano notevole allarme sociale e un sentimento di forte insicurezza nella popolazione.
Un rischio aggravato peraltro dalla vicinanza di alcune province della Campania e della Puglia, nelle quali la cospicua presenza di organizzazioni criminali specializzate in furti e rapine, sono causa di vere e proprie incursioni per il compimento sul nostro territorio di questi odiosi reati. L’obiettivo principale non poteva non essere che preservare e migliorare l’attuale stato della delittuosità attraverso avvedute e raffinate strategie capaci di prevenire la minaccia di una avanzata del crimine in una terra quasi preservata sotto molti profili in questa parte dell’’Italia.
La parola d’ordine che ha ispirato la nostra attività è stata quindi “prevenzione”, intesa nella sua accezione più ampia: contrasto alla criminalità e al disordine urbano mediante una maggiore dislocazione di uomini nelle strade, partendo da una più profonda conoscenza del territorio e attraverso la costruzione di un rapporto di fiducia e di dialogo con la popolazione.
Un impegno che si è tradotto “in primis” in un ampliamento del numero delle pattuglie impegnate quotidianamente nell’attività di controllo del territorio. Una maggiore presenza in strada di uomini in divisa, resa possibile grazie ad una riorganizzazione dell’Ufficio prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, primo interprete della strategia della prevenzione, che in questo ultimo anno ha riscosso l’apprezzamento e il consenso dell’opinione pubblica, non solo per la maggiore visibilità ma anche per la concreta collaborazione e il sostegno dato ai cittadini.
Un’attività di monitoraggio costante, frutto di una attenta pianificazione, resa ancora più efficiente dalla rimodulazione del piano coordinato di controllo del territorio che ha favorito un’ampia sinergia, razionalizzando e ottimizzando l’azione degli uomini della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e delle altre forze di polizia.
Analoga attenzione è stata riservata alle richieste di maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio pervenute dai vari comuni dell’entroterra molisano e dalla costa adriatica; si è voluto fornire una risposta immediata e concreta con un’insistente e direi martellante attività di controllo straordinario anche in quelle zone, intervenendo “chirurgicamente” ogniqualvolta sia stata riscontrata una seppur minima intensificazione di fenomeni di criminalità predatoria.
Un piano che ha visto in campo i Reparti Prevenzione Crimine, nuclei di élite della Polizia di Stato, aggregati in modo quasi continuativo per l’anno 2015-2016 presso la nostra Questura, e che hanno fornito, in stretta collaborazione con gli Uffici operativi, un importante apporto per l’attuazione di controlli a tappeto, in pressochè tutti i comuni della provincia.
Tali servizi straordinari, che hanno avuto inizio sin dal mio arrivo e che sono tuttora in corso, senza soluzione di continuità, hanno prodotto risultati lusinghieri: non solo per il sensibile calo della criminalità registrato nell’ultimo anno, ma anche per gli ottimi effetti conseguiti in materia di sicurezza della circolazione stradale, di contrasto all’abusivismo e alle irregolarità amministrative nel settore commerciale, di monitoraggio di eventuali presenze di cittadini extracomunitari o comunitari irregolari sul territorio, e di contrasto al disturbo della quiete pubblica.
Una politica della prevenzione, quella sviluppata in questo anno, intesa non solo come controllo capillare del territorio, ma anche come miglioramento della qualità della vita e del benessere collettivo attraverso lo sviluppo di politiche integrate volte a sostenere la legalità, la pacifica convivenza, la solidarietà, la cultura e la partecipazione attiva.
A tal proposito, il nostro primo pensiero è stato rivolto alle categorie di cittadini maggiormente vulnerabili: i bambini, le donne e gli anziani.
Per loro sono state ideate progettualità finalizzate a promuovere il rispetto delle regole che governano il vivere sociale, il senso di appartenenza alla comunità e il rispetto dei diritti e dei doveri; ciò è avvenuto interessando le realtà maggiormente organizzate e sensibili a questo tipo di prevenzione e privilegiando l’aspetto della comunicazione, della collaborazione e della formazione, elementi ritenuti fondamentali per il raggiungimento di più alti livelli di sicurezza.
A seguito di incontri tenuti con numerosi Sindaci della provincia, si è ritenuto di strategica importanza accrescere la cultura della legalità e della sicurezza soprattutto tra i giovani, proponendo di organizzare dei percorsi educativi e formativi sulle tematiche della legalità rivolti – in particolare – agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Venendo incontro alle esigenze prospettate, abbiamo costruito uno specifico progetto denominato “Scuola aperta”, che già dallo scorso anno scolastico è stato attuato in diversi istituti scolastici, permettendo a centinaia di studenti di incontrare i poliziotti e di relazionarsi con loro su un tema così importante come quello della legalità, proponendo, in fin dei conti, un confronto sui valori civici.
Nel corso di numerosi incontri che si sono tenuti presso gli istituti scolastici, gli studenti hanno incontrato operatori della Polizia dall’alto profilo professionale, con i quali sono stati affrontati argomenti di grande attualità che molto spesso coinvolgono il mondo giovanile, come il fenomeno del bullismo o dell’uso di sostanze stupefacenti e di alcool. Non sono stati tralasciati, inoltre, temi come l’educazione ad un uso più consapevole della rete e quello della sicurezza stradale e in ambito ferroviario.
Si è voluto, poi, affidare un ruolo di primaria importanza al rapporto con gli organi di stampa, attraverso i quali sono state veicolate, grazie ad un proficuo scambio informativo, notizie, rassicurazioni e utili consigli a favore delle fasce più deboli della collettività.
Proprio il rapporto di intensa collaborazione con i quotidiani e le televisioni locali ha permesso, infatti, di avviare una campagna di sensibilizzazione, tutt’ora in corso, per contrastare le truffe agli anziani, che vede la pubblicazione giornaliera su di un quotidiano locale di una locandina intitolata “ Avviso importante – consigli contro le truffe agli anziani”, in cui sono contenuti i suggerimenti della Polizia di Stato per mettere in guardia contro le metodologie usate per raggirare le persone più fragili.
Sempre in difesa degli anziani è proseguito il progetto “Anchise”, una campagna di informazione, sensibilizzazione e prevenzione rispetto ai reati in atto in danno di categorie di persone più vulnerabili. Il progetto, realizzato in collaborazione dal Comune di Campobasso e dalla Questura, ha visto una serie di incontri nei vari centri sociali del Capoluogo, nei quali gli anziani sono stati messi in guardia sui rischi legati ai reati perpetrati ai loro danni.
Le iniziative intraprese partono dalla profonda consapevolezza che un valido sistema di prevenzione non può prescindere dal coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati che, a qualsiasi titolo, rivestono un ruolo nell’apparato della sicurezza.
Riteniamo perciò indispensabile privilegiare lo scambio informativo e instaurare rapporti più approfonditi con gli enti Istituzionali, locali ed assistenziali, al fine di predisporre modalità di intervento basate sulla cooperazione e sulla condivisione, certi che un agire a “compartimenti stagni” non può essere in grado di produrre un adeguato governo della sicurezza e delle situazioni di disagio.
La naturale conseguenza di questa politica di collaborazione istituzionale è la costruzione di strategie mirate, che richiedono a monte, una profonda analisi delle problematiche riscontrate in ambito urbano poiché la sicurezza è un equilibrio da proteggere non solo mediante la prevenzione e la repressione delle azioni destinate a turbarlo ma è anche una percezione cui tendere attraverso l’azione congiunta dei soggetti chiamati a produrla.
In questo trascorso anno, però a causa di accadimenti di risonanza internazionale, siamo anche stati chiamati ad affrontare situazioni emergenziali di particolare gravità, che hanno comportato per la Polizia di questa Provincia la necessità di gestire, con una nuova consapevolezza, le ripercussioni che si sono riverberate anche a livello locale.
Dal 2015, il fenomeno dell’immigrazione dai paesi africani e dal Medio Oriente, ha assunto proporzioni sempre maggiori; un flusso migratorio continuo, in partenza dalle coste della Turchia e dal nord Africa, sta interessando il nostro continente, con conseguenze drammatiche per le migliaia di persone rimaste bloccate ai confini tra i vari Stati in attesa dell’apertura delle frontiere, e soprattutto per le morti di migranti causate dai numerosi drammatici naufragi.
Quella che è ormai una emergenza di natura umanitaria a livello internazionale ha inevitabilmente incrementato il numero dei migranti pervenuti sul territorio molisano, la maggior parte dei quali sono rifugiati richiedenti asilo politico. E tanti sono stati gli stranieri di varie etnie, ospitati nei centri di accoglienza della provincia o provenienti da altre città italiane, che si stanno presentando alle porte della Questura nell’auspicio di ricevere in tempi brevi un titolo di soggiorno o il riconoscimento dello status di rifugiato per poter essere regolarizzati in Italia o in altri paesi europei.
Tutto ciò ha richiesto un impegno straordinario da parte dell’Ufficio Immigrazione che, in modo virtuoso, grazie ad una capacità di risposta al di sopra delle medie nazionali, è riuscito con rapidità ed efficienza a gestire le istanze presentate, facendo si che le lunghe file iniziali divenissero in poco tempo un accesso allo sportello immigrazione ordinato ed organizzato.
Una rapida analisi dei dati statistici illustra meglio il cospicuo lavoro svolto dall’Ufficio Immigrazione : l’esponenziale crescita del dato è dovuto proprio ai richiedenti asilo politico, il cui arrivo nel giro, di un anno, si è più che triplicato.
Anche in questo caso si tratta di numeri significativi, segno di un importante contributo della Polizia alla macchina organizzativa approntata per il fenomeno, e che, sotto il coordinamento della Prefettura, ha visto all’opera vari enti pubblici e privati nonché associazioni religiose e di volontariato, tutti protagonisti insieme al popolo molisano di una encomiabile catena di solidarietà.
Ma questa non è stata l’unica emergenza che ci siamo trovati ad affrontare: all’indomani dell’attentato terroristico a Parigi e alla luce delle minacce rivolte dalle organizzazioni terroristiche islamiche all’Italia, il pericolo di attacchi violenti sul nostro territorio è divenuta reale ed incombente, motivo per il quale si è reso necessario innalzare i livelli di vigilanza su numerosi obiettivi sensibili in tutta la nazione.
Non poteva essere quindi sottovalutata a livello locale la portata di un pericolo così concreto e radicato sul territorio; nemmeno una piccola regione come la nostra poteva ritenersi immune dal rischio che, tra i tanti migranti giunti ed ospitati nelle strutture di accoglienza si nascondessero persone intenzionate a colpire il nostro paese.
Un’ ulteriore emergenza da fronteggiare con risolutezza, visto il timore che da quei giorni si è insinuato anche nella nostra comunità, facendo divenire sempre più tangibile il bisogno dei cittadini di essere protetti e rassicurati.
Ma non ci siamo limitati ad intensificare le attività di vigilanza presso gli obiettivi sensibili; occorreva un’azione preventiva di natura info-investigativa in grado di controllare efficacemente i luoghi di aggregazione a rischio infiltrazione terroristica.
Ben prima dei noti attentati di Parigi, ho infatti appositamente istituito una task force, in seno alla sezione Antiterrorismo della Digos, costituita da elementi di spiccata professionalità appartenenti a quell’ Ufficio, alla Squadra Mobile ed all’Ufficio Immigrazione.
L’obiettivo era quello di mettere a fattor comune le specifiche competenze per una azione coordinata e più incisiva di monitoraggio di cittadini stranieri appartenenti ad etnie di religione islamica a rischio di derive terroristiche.
Grazie a questa costante e capillare attività di controllo, la DIGOS ha condotto a termine un’importante e proficua indagine – coordinata dal Signor Procuratore della Repubblica di Campobasso – supportata da lunghe e complesse attività tecniche di intercettazione nonché di osservazione e controllo sul territorio – che ha condotto, lo scorso 9 marzo, al fermo di un cittadino di nazionalità somala richiedente asilo, ritenuto responsabile di svolgere reiterata attività di istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo .
Quotidiano è dunque l’impegno delle volanti sul fronte delle prevenzione e della gestione delle emergenze ma altrettanto una incisiva azione di repressione della criminalità da parte degli uffici investigativi.
La squadra Mobile, in questo anno, ha positivamente fronteggiato, con numerosi arresti e denunce all’Autorità Giudiziaria, la criminalità dedita allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e ai reati contro la persona.
In particolare ha svolto la sua azione di contrasto, concentrandosi su due particolari fronti: quello dei reati contro la pubblica amministrazione e quello dei reati in danno di minori e di donne vittime di violenza.
Tra le tante, si ricorderà l’indagine conclusasi con il deferimento di un soggetto che, pur essendo dipendente pubblico e Presidente di un Ente religioso, lucrava su fondi pubblici del Servizio Civile Nazionale destinati a giovani in cerca di lavoro.
Numerose le attività poste in essere per arginare il fenomeno della violenza contro donne e minori, grazie alle quali è stato assicurato alla giustizia “un branco” responsabile di violenza sessuale ai danni di un minore punito per aver pubblicato su un social network alcune frasi non gradite; ricordiamo anche l’arresto di una persona resasi responsabile di sequestro di persona ed di altre gravi condotte di violenza fisica nei confronti della propria compagna, fatto recentemente balzato agli onori delle cronache anche nazionali.
Posso quindi rispondere che SI, è stato un anno di lavoro proficuo, motivo per me di grande soddisfazione, per il quale voglio esprimere il mio sentito ringraziamento a tutti gli Uffici della Questura ognuno dei quali ha contribuito, secondo le proprie attribuzioni, al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Preziosa l’attività della Divisione Anticrimine il cui operato ha rappresentato, sul fronte della lotta alla criminalità, la naturale prosecuzione delle attività investigative degli uffici operativi. Numerosi sono stati i fogli di via obbligatorio, gli avvisi orali, i daspo e gli ammonimenti; provvedimenti, emessi per impedire il reiterarsi di condotte illecite, di fondamentale importanza per dare ulteriore efficacia all’azione di controllo del territorio.
Altrettanto complessa l’attività della Divisione Polizia Amministrativa della quale desidero evidenziare il rinnovato impegno nei controlli agli esercizi pubblici e la cospicua attività effettuata attraverso gli sportelli al servizio dei cittadini che nel corso dell’anno ha gestito numerosissime pratiche tra passaporti, permessi di soggiorno, porto d’armi, licenze amministrative.
Un ringraziamento all’Ufficio di Gabinetto per la puntuale e precisa organizzazione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in occasione di tutte le manifestazioni svoltesi in provincia
Fondamentale, ancora, per il funzionamento dell’intera struttura l’attività degli operatori di Polizia e del personale civile in servizio presso l’Ufficio del Personale, l’Ufficio Tecnico Logistico, l’Ufficio Sanitario e l’Ufficio Amministrativo Contabile; con il loro impegno, spesso poco appariscente, hanno garantito efficienza e continuità al sistema operativo.
Un ringraziamento al Commissariato di P.S. di Termoli, che ha esercitato, in perfetta sinergia con le altre forze di polizia, una efficace azione di controllo del territorio e di contrasto della criminalità, rappresentando lungo la costa adriatica un presidio di strategica importanza per fronteggiare fenomeni delinquenziali, anche provenienti dalle limitrofe province.
Rivolgo un particolare apprezzamento per l’attività svolta dalle altre articolazioni della Polizia di Stato nella provincia dalla Polizia Stradale, alla Ferroviaria e Postale e delle Comunicazioni al Nucleo Operativo di Protezione, contributo di tutti che si è dimostrato particolarmente efficace non solo nei settori di specifica competenza ma anche, sotto il coordinamento della Questura, nelle attività di controllo del territorio e nella gestione di importanti eventi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Analogo apprezzamento voglio rivolgere alla Scuola Allievi Agenti, la cui presenza in terra molisana costituisce motivo di orgoglio grazie all’alta professionalità dimostrata nella formazione di coloro che si apprestano a divenire il futuro di questa Istituzione e che cordialmente saluto.
Ringrazio i miei più stretti collaboratori, il Vicario, i Dirigenti e i Direttivi, che ben hanno interpretato il loro delicato ruolo e che nel corso dell’anno mi sono stati vicini con lealtà e competenza.
Ed ancora, un saluto cordiale alle Organizzazioni Sindacali per la loro attività propositiva, e talvolta di critica, sempre pero’ costruttiva volta a migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza del personale.
Avviandomi alla conclusione, sicuro interprete dei sentimenti degli appartenenti alla Polizia di Stato che rappresento, desidero rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che ci sostengono nella nostra azione quotidiana.
Innanzitutto a Lei, Sig. Prefetto per la costante attenzione con cui ci segue, per l’equilibrio e la competenza con cui ha saputo stimolare il confronto in sede di Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica, favorendo una positiva sinergia tra le Forze di Polizia; alla Magistratura, con la quale operiamo in stretta sintonia, (anche grazie alla collaborazione delle nostre Sezioni di polizia giudiziaria), per la fiducia accordataci, il sostegno continuo e la preziosa funzione di indirizzo.
Un grazie all’Arma dei Carabinieri ed al suo Comandante Regionale per il contributo dato nello svolgimento degli innumerevoli servizi di ordine e sicurezza pubblica su tutto il territorio.
Gli stessi, sinceri, affettuosi sentimenti, vanno del resto indirizzati al Corpo della Guardia di Finanza , al Corpo Forestale dello Stato ed alla Polizia Penitenziaria.
Ed ancora, rivolgo un riconoscente pensiero a tutti coloro che, nell’espletamento delle proprie funzioni, in vario modo interagiscono con l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza; tra questi, ai rappresentanti dell’Esercito, della Capitaneria di Porto, dei Vigili del Fuoco e delle Polizie Municipali e di nuovo, ai giornalisti di tutti gli Organi di Informazione.
Voglio ancora manifestare riconoscenza all’Università del Molise, non solo perché la cultura che alimenta costituisce di per se fondamento ed “humus” per una società più sicura ma anche per la costante disponibilità specificamente e costantemente mostrata per la diffusione della cultura della sicurezza.
Un cordiale saluto rivolgo poi, al Presidente della Giunta Regionale, al Sindaco di Campobasso, al Presidente della Provincia, ai Sindaci presenti, tutti impegnati, ai vari livelli e nei vari ruoli, a tenere saldo il timone per una navigazione in grado di condurre in porti sicuri il futuro di tutti noi.
Una gratitudine particolare ai Vescovi delle diocesi della provincia che non ci hanno fatto mancare nel nostro percorso e in questo giorno speciale, la loro benedizione.
Un sentito grazie alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma – ed in primo luogo, me lo si accordi, all’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, custode dei nostri valori e delle nostre tradizioni.
Un doveroso e grato saluto al nuovo “Coro Jubilate” di Campobasso ed al suo direttore, maestro Antonio COLASURDO, che anche quest’anno coronerà la nostra cerimonia con un momento di leggerezza e di bellezza.
Mi sia consentito, infine, un GRAZIE affettuoso agli organizzatori di questa bellissima e suggestiva cerimonia, che ci ha visti tutti, uniti, come ulteriore segno di lavoro di squadra.
Orgoglioso del cammino sino ad oggi compiuto , auguro a noi tutti ed alle nostre famiglie che ogni giorno ci sostengono, di percorrere ancora tanta strada, con la stessa determinata passione, al servizio della nostra comunità.
Viva l’Italia, Viva la Polizia!”.
(Foto Gino Calabrese)